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La serie A 1985-'86 è ancora "il campionato più bello del mondo". I migliori giocatori del pianeta sono già in Italia, pertanto il calciomercato estivo è caratterizzato soprattutto da una serie di scambi interni, tra cui il trasferimento dei neo-campioni d'Italia Fanna, Marangon e Garella: i primi due all'Inter, il portierone al Napoli. A pochi anni dalla riapertura delle frontiere risulta chiaro che il solo tasso tecnico dei grandi calciatori stranieri non sempre è sufficiente a fare la differenza in un torneo caratterizzato da un tatticismo sovente più efficace della tecnica, dalla pressione di piazze con aspettative spesso troppo alte, nonché dall'invadenza dei media sempre più interessati al prodotto calcio. È il caso, ad esempio, dei brasiliani Zico e Socrates, che nell'estate del 1985 tornano in patria dopo le deludenti stagioni con Udinese e Fiorentina. È il campionato che precede i mondiali del 1986 in Messico, dove l'Italia parteciperà in veste di campione in carica. DI Gennaro, Tricella e Galderisi durante la stagione saranno convocati in nazionale e faranno parte della spedizione azzurra. Ai nastri di partenza, per le prime posizioni, assieme ad un Verona inserito tra le favorite per diritto acquisito, troviamo la solita Inter, negli anni '80 sempre protagonista del calciomercato (con risultati spesso non all'altezza delle aspettative); la Sampdoria piena di entusiasmo dopo una stagione che l'ha vista mettere in bacheca la Coppa Italia, primo trofeo della sua storia, e la Roma, che dà il benservito a Falcao, accoglie Boniek e conferma in panchina il giovane svedese Eriksson. Chiudono il novero delle pretendenti ai piani alti una Juventus completamente rivoluzionata e il Napoli di Maradona rinforzato in estate e dichiaratamente pronto a dare battaglia in zona scudetto. Il campionato si rivelerà uno dei più agguerriti ed incerti del decennio. La nuova Juve vince le prime 8 gare facendo il vuoto dietro e chiude il girone di andata con un bottino di 26 punti sui 30 disponibili. Deludono Inter, Sampdoria e Verona, mentre il Napoli dopo un buon girone di andata cede alla distanza. A contendere lo scudetto ai bianconeri sarà la Roma che, nel girone di ritorno, metterà il turbo rosicchiando punto su punto ad una Juve in affanno dopo lo sprint iniziale. Le due squadre arrivano alla penultima giornata a pari punti profilando un probabile spareggio per l'assegnazione del titolo, visto il calendario in discesa per entrambe le compagini ma, all'Olimpico, i giallorossi fanno harakiri perdendo pesantemente contro il Lecce già retrocesso. La Juventus invece non sbaglia e conquisterà il suo 22° scudetto. Alla Roma non resterà che consolarsi con l'ennesima Coppa Italia. Nella prima stagione di Coppe Europee senza le squadre inglesi a seguito dei fatti dell'Heysel, le squadre italiane, nonostante militino nel "campionato più bello del mondo" deluderanno le aspettative: la performance migliore sarà quella dell'Inter, eliminato in semifinale UEFA dal Real Madrid, mentre in Coppa Campioni si assiste, al secondo turno, alla sfida fratricida tra il Verona e la Juventus, con i bianconeri che avranno la meglio tra mille polemiche per l'arbitraggio del francese Wurtz. Ai quarti la Juventus verrà poi eliminata dal Barcellona. ![]() |
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Allenatore e rosaConfermato in panchina Osvaldo Bagnoli (ancora impermeabile alle immancabili lusinghe degli squadroni), le partenze di Fanna, Marangon e Garella, già annunciate quando ancora i festeggiamenti per lo storico scudetto erano in corso, mettono in difficoltà il Verona. Mascetti e Bagnoli vagliano soluzioni alternative ma trovare giocatori all'altezza non si rivela facile. Per la fascia destra arriva dal Milan Vinicio Verza, giocatore talentuoso ma dal rendimento alterno, con buona predisposizione a saltare l'uomo, prodigo di assist e all'occorrenza anche marcatore, ma piuttosto lento e poco incline a rincorrere e contrastare l'avversario, qualità che, insieme alla progressione e all'agonismo, contraddistingueva invece Fanna. Sull'altra fascia, la mancanza di una reale alternativa sul mercato, lascia il modulo di Bagnoli sprovvisto del "fluidificante" di sinistra, costringendo l'Osvaldo a rivedere l'assetto tattico, in quanto il giovane Galbagini, preso dalla retrocessa Cremonese, di fatto è un buon cambio in marcatura ma manca delle caratteristiche del terzino di fascia. È invece dotato di un ottimo sinistro e di ottime qualità tecniche Beniamino Vignola, veronese "de soca" che alla Juve aveva vinto tanto, ma giocato poco perché chiuso da Platini. Torna a Verona con la speranza di trovare spazio ma, di fatto, non porta nessun valore aggiunto in una parte di campo dove Di Gennaro e, all'occorrenza, Bruni, si spartiscono da anni il territorio. Infine, al posto di "garellik", arriva dal Como Giuliano Giuliani, una sorta di alter ego del predecessore: fisico impostato, elegante, tecnico e poco avvezzo ai salvataggi istintivi con parti del corpo diverse dalle mani. Il resto della truppa a disposizione di Osvaldo Bagnoli è quella dello scudetto, con le riconferme di Tricella, Ferroni, Fontolan, Volpati, Sacchetti, Briegel, Di Gennaro, Bruni, Galderisi ed Elkjaer; rimangono tra le seconde linee anche Turchetta, Donà e Marangon Junior. Sulla carta, i campioni d'Italia sembrano avere le carte in regola quantomeno per disputare un campionato di medio-alta classifica. La storia del campionatoIl campionato 1985-'86, per il Verona con lo scudetto sulla maglia sarà una stagione deludente, conclusa al decimo posto con un bottino di soli 28 punti, conquistati in gran parte tra le mura del Bentegodi, giacché, in trasferta, i gialloblu avranno un rendimento da retrocessione (solo 7 punti sui 30 disponibili). La sindrome post-scudetto che già aveva colpito squadre di provincia come il Cagliari, la Lazio e la Fiorentina, a Verona non si limita a ridimensionare le ambizioni di fare il bis, ma traccia un vero e proprio solco tra una squadra matura, solida fisicamente e tatticamente, affiatata e determinata, ed una compagine confusa, sfiduciata, ansiosa e incapace di gestire il peso del tricolore sul petto. Dopo 2 giornate il Verona è già in affanno con un solo punto in cascina: 2-2 all'esordio al Bentegodi contro il neopromosso Lecce, e 1-3 ad Avellino. A fronte di vittorie, anche nette, contro le squadre più abbordabili, di pareggi sofferti, di sconfitte di misura in gare indecifrabili, si registrano nel corso del torneo alcune imbarazzanti "imbarcate" inedite nell'era Bagnoli: 0-5 a Napoli (con il gol di Maradona dalla tre quarti che diventerà un classico planetario ad imperitura memoria, universalmente riconosciuto come una sorta di stimmate calcistiche del fuoriclasse argentino), 1-5 ad Udine e uno 0-3 casalingo contro l'Atalanta. Unico vero acuto in campionato la vittoria per 3-2 sulla lanciatissima Roma, il 9 marzo 1986, con il gol-partita di Briegel al 90°. La squadra sembra lontana parente di quella che, solo pochi mesi prima, guardava ogni avversaria dall'alto in basso. Dare la colpa ai vuoti lasciati dai partenti è riduttivo e non rispecchia la realtà, innanzitutto perché la rosa è comunque competitiva a prescindere dal rendimento dei nuovi arrivi, poi perché in più di un'occasione il Verona mostra comunque un buon calcio e potenzialità importanti. In parecchie gare i gialloblu iniziano bene, andando anche in vantaggio per poi crollare alla distanza facendosi rimontare e superare, segno di scarsa determinazione, di poca motivazione, di una mancanza di continuità che si conferma tratto distintivo nel corso delle partite così come nella stagione nel suo insieme. Da segnalare anche parecchi infortuni che certo, nel corso del torneo, non hanno agevolato il lavoro di Bagnoli. In alcuni momenti della stagione il Verona viene a trovarsi a distanza ravvicinata dalle posizioni UEFA, sembrando in procinto di ingranare la marcia giusta, in particolare, nel mese di dicembre, arrivano 3 vittorie di fila contro Bari, Pisa e Torino e si chiude il girone di andata con 16 punti, al settimo posto, ad una sola lunghezza dalla zona Europa: sembra finalmente che la squadra si sia sbloccata, ma poi si va a perdere, inopinatamente, in casa di un Lecce già virtualmente retrocesso. La squadra naviga per tutta la stagione a vista, in acque anonime, distante dalle posizioni che contano ma anche dalle derive della bassa classifica. Un anonimato che non risparmia nemmeno i giocatori: in mezzo ai tanti che sembrano faticare a svolgere anche il compitino più semplice, come se le tossine della festa scudetto non fossero ancora smaltite, l'unico ad emergere veramente dalla mediocrità è Preben Elkjaer Larsen: la sua tempra vichinga rifugge il rilassamento post-scudetto e il danese, pur limitato da frequenti acciacchi (solo 21 presenze in campionato) sarà il cannoniere del Verona in campionato con 9 gol, e di tutta la stagione con 14 gol, di cui 4 al malcapitato Paok di Salonicco nel primo turno di Coppa Campioni. La partecipazione alla coppa più importante regalerà emozioni forti ma contrastanti ai tifosi: spettacolare la doppia sfida con i greci, vergognosa quella con la Juventus. Modesta anche la partecipazione alla Coppa Italia che si concluderà ai quarti di finale contro il Como ma che già nella fase a gironi estiva aveva messo a nudo le lacune del Verona, sconfitto a Bologna (squadra di serie B) e fermato sul pareggio a Piacenza (squadra di serie C). La stagione si chiude con un Verona ridimensionato, tornato velocemente nell'anonimato della provincia, scomparso dalle prime pagine, marginale al calcio che conta: una situazione perfetta per il carattere di Bagnoli che, nell'estate del 1986, riprenderà il lavoro interrotto dalla sbornia dello scudetto, ridisegnando un Hellas ancora in grado di far sognare i tifosi. Davide ![]() |
Eventi storici13 luglio 1985: a Londra e Filadelfia, in contemporanea, si tiene il Live Aid, concerto organizzato da Bob Geldof con la partecipazione della maggiori star dell'epoca. Il ricavato andrà in beneficenza alla popolazione dell'Etiopia colpita da una grave carestia. 19 luglio 1985: crollo di un impianto della miniera di Prestavel, in Val di Stava (Tn), la frana provocata dall'incidente provocherà la morte di 268 persone. 19 settembre 1985: terremoto in Messico con oltre 10.000 vittime. 19 novembre 1985: a Ginevra primo incontro tra Ronald Reagan e Gorbaciov. 27 dicembre 1985: attentato all'aererikoporto di Fiumicino alle compagnie EI AI (Israele) e TWA (Usa) da parte del gruppo palestinese Abu Nidal, bilancio di 13 vittime. Nello stesso giorno gli USA accusano la Libia di sostenere il terrorismo palestinese e schierano navi da guerra nel Golfo della Sirte. 28 gennaio 1986: lo Space Shuttle Challenger esplode durante il decollo, nessun sopravvissuto tra i 7 dell'equipaggio, la NASA dopo l'incidente rivedrà tutti i programmi spaziali. 10 febbraio 1986: nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone a Palermo inizia il maxiprocesso contro la mafia. 17 marzo 1986: scoppia lo scandalo del vino al metanolo, le vittime accertate saranno 23. 15 aprile 1986: offensiva USA contro la Libia con bombardamento di Tripoli. 26 aprile 1986: esplosione della centrale nucleare di Cernobyl in URSS, nei giorni successivi una nube radioattiva si espanderà nei cieli europei. 30 aprile 1986: per la prima volta l'Italia si connette ad ARPANET (in seguito chiamato internet) dall'Università di Pisa, quarta nazione dopo GB, Norvegia e Germania Occidentale. CuriositàNel corso della stagione 1985-'86 Ferdinando Chiampan divenne presidente dell'Hellas Verona subentrando a Tino Guidotti. Di fatto il patron veronese della Canon era già il maggior azionista della società e il passaggio di consegne tra i due soci avrebbe dovuto avvenire l'anno precedente, tuttavia, per questioni scaramantiche, visto che il Verona era primo in classifica, si volle aspettare per non alterare nessun equilibrio anche fuori dal campo. Sven Goran Eriksson, approdò a Roma nel 1984 per sostituire il connazionale Nils Liedholm. Giovane ma già in possesso di un solido curriculum europeo con Benfica e Goteborg, si scontrò con la legge italiana che riconosceva, per allenare tra i professionisti, solo il "Patentino" acquisito in Italia. Per poter svolgere il suo lavoro fu assunto come Direttore Tecnico, mentre, ufficialmente, per la stagione 1984-85 l'allenatore era Roberto Claguna e, nei due tornei successivi (quindi anche in questo 1985-'86) l'allenatore ufficiale della Roma fu Angelo Sormani. Solo nel 1992 la situazione dei patentini venne normalizzata a livello europeo. Per la prima volta da quando esisteva la serie A a girone unico, nel campionato 1985-'86 a retrocedere furono le 3 neopromosse: Bari, Lecce e Pisa. Roberto Pruzzo, uno dei più prolifici attaccanti degli anni '70 e '80 con un bottino di 206 reti in 492 gare ufficiali disputate, conta solo 6 presenze in nazionale (tra il 1978 e il 1982) nonostante si fosse aggiudicato per ben 3 volte il titolo di capocannoniere, l'ultimo dei quali proprio nel campionato 1985-'86: la sua esclusione dal gruppo azzurro ai mondiali 1986 (gli furono preferiti Galderisi che veniva da una stagione non certo esaltante e Paolo Rossi ormai a fine carriera) suscitò polemiche e critiche a Bearzot, anche in considerazione della modesta figura della nazionale eliminata ai quarti. Approfondimenti- Speciale 'il Verona in Coppa Campioni' - La scheda di Osvaldo Bagnoli - La scheda di Silvano Fontolan - La scheda di Hans Peter Briegel - La scheda di Roberto Tricella - La scheda di Antonio Di Gennaro - La scheda di Domenico Volpati - La scheda di Preben Larsen Elkjaer - La scheda di Giuseppe Galderisi - La scheda di Franco Turchetta |
In questa stagione il Verona è sceso in campo 46 volte segnando 51 reti e subendone 57
Competizione | In casa | In trasferta | In totale | |||||||||||||||||||||||||||
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Partite | Reti | Partite | Reti | Partite | Reti | |||||||||||||||||||||||||
Serie A |
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Coppa Italia |
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Coppa Campioni |
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Torneo d'Estate |
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In totale |
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Successometro |
55% di vittorie
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17% di vittorie
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35% di vittorie
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![[Foto in archivio: 19][REQUEST.fotoInPagina:0,7062,7070,8163,7870,7062,8162]](/verona/images/clip.png)
Allenatore | Panchine | ||||
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![]() |
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I gialloblu più presenti sono stati:
Mauro FERRONI (I) (45 partite),
Silvano FONTOLAN (I) (43),
Domenico VOLPATI (43)
I migliori marcatori sono stati:
Preben ELKJÆR LARSEN (14 reti),
Giuseppe GALDERISI (11),
Beniamino VIGNOLA (5)
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Classifica finale di Serie A
Pos. | Punti | Squadra | Partite | In Casa | Fuori | Reti | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
G | V | N | P | V | N | P | V | N | P | F | S | D | |||
1. | 45 | Juventus | 30 | 18 | 9 | 3 | 12 | 3 | 0 | 6 | 6 | 3 | 43 | 17 | +26 |
2. | 41 | Roma | 30 | 19 | 3 | 8 | 13 | 1 | 1 | 6 | 2 | 7 | 51 | 27 | +24 |
3. | 39 | Napoli | 30 | 14 | 11 | 5 | 11 | 3 | 1 | 3 | 8 | 4 | 35 | 21 | +14 |
4. | 33 | Fiorentina | 30 | 10 | 13 | 7 | 8 | 7 | 0 | 2 | 6 | 7 | 29 | 23 | +6 |
33 | Torino | 30 | 11 | 11 | 8 | 11 | 1 | 3 | 0 | 10 | 5 | 31 | 26 | +5 | |
6. | 32 | Inter | 30 | 12 | 8 | 10 | 10 | 4 | 1 | 2 | 4 | 9 | 36 | 33 | +3 |
7. | 31 | Milan | 30 | 10 | 11 | 9 | 7 | 6 | 2 | 3 | 5 | 7 | 26 | 24 | +2 |
8. | 29 | Atalanta | 30 | 7 | 15 | 9 | 4 | 9 | 2 | 3 | 6 | 6 | 27 | 26 | +1 |
29 | Como | 30 | 7 | 15 | 8 | 4 | 9 | 2 | 3 | 6 | 6 | 32 | 32 | 0 | |
10. | 28 | VERONA HELLAS | 30 | 9 | 10 | 11 | 8 | 5 | 2 | 1 | 5 | 9 | 31 | 40 | -9 |
11. | 27 | Sampdoria | 30 | 8 | 11 | 11 | 6 | 8 | 1 | 2 | 3 | 10 | 27 | 25 | +2 |
27 | Avellino | 30 | 9 | 9 | 12 | 7 | 6 | 2 | 2 | 3 | 10 | 28 | 38 | -10 | |
13. | 25 | Udinese | 30 | 6 | 13 | 11 | 6 | 7 | 2 | 0 | 6 | 9 | 31 | 37 | -6 |
14. | 23 | Pisa | 30 | 5 | 13 | 12 | 3 | 7 | 5 | 2 | 6 | 7 | 27 | 40 | -13 |
15. | 22 | Bari | 30 | 5 | 12 | 13 | 5 | 4 | 6 | 0 | 8 | 7 | 18 | 31 | -13 |
16. | 16 | Lecce | 30 | 5 | 6 | 19 | 4 | 5 | 6 | 1 | 1 | 13 | 23 | 55 | -32 |
Rosa
Sono stati impiegati in tutto 26 gialloblu per un'età media di 22.88 anni
Giocatore | Età | Ruolo | Presenze (reti) | Cartellini | In (out) | Minuti | |||||||||||||
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26 | Portiere |
|
3780 | |||||||||||||||
![]() |
29 | Terzino |
|
(7) | 3828 | ||||||||||||||
![]() |
30 | Difensore |
|
1 | 3870 | ||||||||||||||
![]() |
20 | Difensore |
|
15 (3) | 1297 | ||||||||||||||
![]() |
26 | Libero |
|
1 | (4) | 3527 | |||||||||||||
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29 | Mediano |
|
1 | (2) | 3236 | |||||||||||||
![]() |
24 | Centrocampista |
|
1 | 11 (9) | 2280 | |||||||||||||
![]() |
26 | Centrocampista |
|
3 (2) | 2837 | ||||||||||||||
![]() |
34 | Centrocampista |
|
1 | 3 (4) | 3641 | |||||||||||||
![]() |
27 | Centravanti |
|
(1) | 2681 | ||||||||||||||
![]() |
22 | Centravanti |
|
2 (9) | 2736 | ||||||||||||||
![]() |
27 | Mezz'ala di punta |
|
11 | 2 (3) | 3543 | |||||||||||||
![]() |
24 | Ala |
|
10 (9) | 1722 | ||||||||||||||
![]() |
27 | Ala |
|
1 | 5 (3) | 2299 | |||||||||||||
![]() |
26 | Mezz'ala di punta |
|
7 (9) | 2306 | ||||||||||||||
Meno impiegati: | |||||||||||||||||||
![]() |
23 | Portiere |
|
360 | |||||||||||||||
![]() |
18 | Difensore |
|
1 | 192 | ||||||||||||||
![]() |
17 | Difensore |
|
3 | 101 | ||||||||||||||
![]() |
23 | Difensore |
|
6 (2) | 120 | ||||||||||||||
![]() |
16 | Difensore |
|
1 | 5 | ||||||||||||||
![]() |
17 | Centrocampista |
|
(1) | 252 | ||||||||||||||
![]() |
17 | Centrocampista |
|
2 (4) | 260 | ||||||||||||||
![]() |
18 | Centrocampista |
|
1 | 9 | ||||||||||||||
![]() |
16 | Centrocampista |
|
2 | 43 | ||||||||||||||
![]() |
18 | Attaccante |
|
1 (3) | 413 | ||||||||||||||
![]() |
15 | Attaccante |
|
2 (2) | 202 |
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LA STRATEGIA DI PRESIDIO E UN MERCATO FATTO DI PRESTITI
Povero Verona ... Prima la fragilità (tecnica e mentale) dimostrata all'Olimpico che conferma che anche quest'anno dovremo soffrire. Poi i rifiuti di mercato (Baldanzi, Richardson, Faivre) che, per motivi diversi, hanno tutti snobbato il Verona. Verona è una piazza poco appetibile o offre troppo poco? Comunque sia, per i tifosi del Verona ogni stagione è un continuo succedersi di momenti di passione con alternati picchi depressivi (molti) ed esaltati (pochi): si parte in estate con l'allestimento di una squadra decente in grado di salvarsi e si finisce con il riscontro sul campo. Il problema è che questo stress si risolve sempre solo negli ultimi giorni di trattativa e nelle ultime partite di campionato. Se questa è una situazione alla quale non finiremo mai ad abituarci, anche vedendo come si muovono nel frattempo le nostre avversarie dirette, credo che debbano essere rivisti i criteri che guidano le linee guida societarie e delle quali subiamo ansiogene conseguenze. Il Verona fa di un vanto la propria gestione oculata in termini di ingaggi e contenimento di costi. Corretto. Aggiungo che l'autofinanziamento nel mercato (compro sulla base di quanto riesco a vendere) è una regola quasi decennale introdotta da Setti che aveva un capitale limitato e anzi sosteneva se stesso con il risultato economico positivo della società. L'alternativa è prendere a prestito, magari con l'opzione del riscatto. Il Verona ha una struttura fragile e non può permettersi di sbagliare mercato, per questo punta su giocatori potenzialmente interessanti, magari provenienti da stagioni sfortunate. Spendere 10 milioni per un potenziale talento che poi o si infortuna o non riesce ad esprimersi sarebbe deleterio per il bilancio. Riuscire invece a strappare un'opzione ad una cifra prefissata aiuta la gestione societaria nel valutare l'opportunità di un successivo riscatto. Un buon esempio è stato il Cagliari che quest'estate ha riscattato Piccoli, Gaetano e Caprile spendendo subito 26 milioni e successivamente ha ceduto Piccoli alla Fiorentina per 25 ripagandosi di fatto l'intera operazione con il vantaggio di aver acquisito 2 giocatori (per loro) importanti.
[continua]





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Prima Categoria 1912/13
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Campionato Alta Italia 1946/47
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