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PROSSIMO IMPEGNO
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Nei precedenti flashback che anticipavano le partite di questo campionato abbiamo finora annoverato solo sconfitte, attirandoci qualche critica dall'ala più superstiziosa dei nostri affezionati lettori. Questa volta vogliamo invertire nettamente la tendenza e per introdurre la sfida di domenica scegliamo una vittoria. Vittoria assolutamente roboante, un 6-1 di oltre 80 anni fa.
Siamo nel campionato 1931-32, in serie B, categoria che esiste solo da poche stagioni e nella quale il nostro Verona fatica a trovare un posto al sole. Il campionato per la squadra gialloblù parte abbastanza male. Qualche sconfitta di troppo relega il Verona ad una posizione anonima pur disponendo di un organico valido. Il 6 dicembre 1931 il Verona che viene da tre inopinate sconfitte ospita sul campo di Borgo Venezia (eh si, si giocava là!) la capolista Livorno.
Il racconto della partita lo affidiamo ad un articolo apparso sul giornale cittadino il giorno successivo. E' un po' lungo, ce ne rendiamo conto, però è molto particolare. All'epoca si usavano termini tecnici molto diversi dagli attuali e in certi passaggi è quasi difficile interpretare l'azione partendo dal racconto. La prosa poi è tipica dello stile dell'epoca: tronfia e zeppa di retorica e di grande esaltazione per le gesta quasi eroiche dei mitici guerrieri “blue-gialli” (!) del Verona.
IL” VERONA” SBARAGLIA IL “LIVORNO” PER 6-1
Condotta contro i leader del girone una partita in grande stile
La squadra bleu-gialla ha voluto darci ieri la prova del riscatto in grande stile. L'ha fatta in campo da dominatrice dei dominatori del girone, piazzando con indiscutibile autorità nella loro rete sei magnifici palloni e concedendo la violazione della propria solo su un calcio di rigore senza del quale ai livornesi non sarebbe stato concesso nemmeno di salvare l'onore della giornata.
Dopo l'infilata di insuccessi che ha preceduto la bella partita condotta ieri dai nostri, vi sarebbe da gridare al miracolo. Ma di parlare di miracolo dispensano davvero noi le considerazioni che ebbimo a stilare in sede di presentazione dell'incontro per motivare la nostra basata convinzione che tutto concorresse a dare per certa una ripresa della squadra veronese che aveva dato prova di saper giuocare nelle passate stagioni e in questa, su per giù con gli effettivi di cui dispone, ancor oggi. Per tornare a dire una sua autorevole parola dell'ardente battaglia del Campionato, l'undici bleu-giallo non aveva per verità che da ritrovare sé stesso. Ed ecco che appunto s'è ritrovato in modo superiore alle stesse aspettative più benevoli. E' toccato proprio ai leaders della Divisione il farne l'esperienza, insaccando un numero di goals quale nessuna squadra aveva finora potuto permettersi di infligger loro.
Il dominio bleu-giallo
Ma lo scarto dei punti di una partita non è sempre un elemento probante assoluto. Lo è però esattamente in questo incontro nel quale il sonorissimo punteggio è il risultato preciso e logico di un ininterrotto e autoritario dominio di giuoco . Giuoco che fu condotto dai nostri con velocità, con decisione, con dominio del pallone, con armoniosa omogeneità dei vari reparti, con sicurezza di impostazione di temi, con tramatura chiara di azioni, con conclusività prepotente. Il “Livorno” ne è stato forse prima sorpreso, poi, evidentemente ubriacato e infine travolto, mostrandosi alla mercè di una squadra da cui si trovò preso in velocità e nettamente superato in linea tecnica. Anche quando, approfittando di un momentaneo allentamento del giuoco bleu-giallo all'inizio della ripresa, fu concesso brevemente ai bleu-amaranto di prendere qualche iniziativa d'attacco non solo non fu loro dato di aprirsi il varco nelle salde maglie della nostra difesa, ma non riuscirono a far scolorire l'impressione della mordente superiorità dell'offensiva veronese che, appena scattò nuovamente su l'arco teso della volontà della squadra, ritrovò travolgentemente la via dell'approccio del goal di Boggiani, mantenendolo sotto l'insidia di continue calate e facendolo segno a tiri quasi immancabilmente ben piazzati contro i quali il guardiano della rete livornese ebbe un durissimo lavoro, sfoggiandovi la sua bravura per nulla infirmata dai palloni in essa finiti e che, scaturendo da ubriacanti azioni di linea, scoccarono su tiri veramente imparabili.
Ben poco mostrò di potere la difesa livornese, un po' ferma e con i terzini giuocanti su un'unica linea, contro il sicuro attacco veronese procedente su rapidissimi spostamenti di giuoco, su passaggi in stop e a volo, su triangolazioni ben riuscite, su incuneazioni decisissime.
Quella che è mancato ieri in pieno al “Livorno” è la linea mediana evidentemente colpita dall'assenza di due titolari, Giraldi e Baldi. Essa non ha saputo mai far veramente argine all'attacco bleu-giallo, restandone completamente scombussolata. Anche l'attacco, sia pur con la derimente di un sostegno insufficiente, è apparso ancorchè a pieni ranghi, piuttosto modesto.
La superiorità di blocco della nostra squadra rimane pienamente tale anche nel raffronto fatto linea per linea. In modo magnifico si sono integrati, nel tenere la terza, la potenza sempre più quadrati Marini e la mobilità veloce e sicura di Gorretta così da dimostrarci di quale handicap fosse stata colpita la squadra con la loro simultanea e forzata assenza. La mediana, nonostante il calare di Bernardi alla distanza, ha dato, in equilibrio di tecnica e di foga - impressa, questa, dall'azione dei laterali Corsi e Giannone – una salda spina dorsale sulle cui vertebre si è innestata con duttilità e saldezza tentacolare una linea l'attacco che ha dato di sé stessa la migliore rivelazione.
L'efficienza offensiva
Abbiamo detto rivelazione, perché da un pezzo in qua il quintetto attaccante bleu-giallo non aveva raggiunto l'efficienza di ieri. Un'unica volontà l'ha sorretta in un'azione serrata e mordente svolta con notevole tecnicismo. Sulle ali, Biagini, alla sinistra, a onta della più limitata esperienza, ha gareggiato in intelligente rendimento con Busini che ha sfoggiato alla destra le sue inesauribili risorse di giuocatore consumato e di classe. Andreoli al centro, con la sua salda decisione, con quel suo tetragono puntare tra i terzini, ha indubbiamente dato un tono non sufficientemente compreso, all'avanzata di linea così da far pensare cosa potrà rendere quando il suo giuoco si sia affinato. L'esperimento troppo tardato di Ricci a mezzo destro si corona con l'indicazione di un ottimo inside, specie se si tien conto che egli doveva necessariamente risentirsi di essere in linea per la prima volta fra compagni nuovi; comunque l'ex-palermitano ha risposto alla fiducia che gli è stata accordata e ha saputo assicurare il collegamento del reparto destro tanto che forse per la prima volta non si è visto Busini slegato e volante al suo posto. Patuzzi, magnifico di slancio e di forza, con padronanza quasi nuova del pallone, con intelligente intuizione del ruolo è apparso un mezzo sinistro efficace, una specie d'eroe della giornata che si è imposto veramente all'ammirazione nel blocco degli attaccanti che parevano rivaleggiare fra di loro. L'atletico isolano si è guadagnato ieri senza dubbio bravamente i galloni per quel posto in cui fu provato per la prima volta a Monfalcone, e sembra con ciò risolvere uno dei problemi più assillanti del nostro schieramento di attacco.
La prima linea bleu-gialla ha giuocato ieri con sicurezza tecnica oltre che di decisione. Si è visto spesso il pallone smistato a tutta linea senza che gli avversari pervenissero a toccarlo, ne il virtuosismo dei passaggi misurati e pronti è risultato sprecato, concludendosi anzi sempre autoritariamente nel tiro in goal; l'intesa fra ala e mezzala, sulla destra come sulla sinistra è stata realizzata anche con rapidi scambi di posto. Con tutto ciò non affermeremo per certo che si è tenuto generalmente il giuoco troppo alto e che l'allenamento razionale dovrà tendere all'adozione del raso a terra.
Vantaggio decisivo di quattro goals
La partita è cominciata con azioni alterne piuttosto caotiche che non parevano promettere molto da parte di entrambe le squadre. Quella bleu-gialla partiva con una formazione scarsamente persuasiva, avendo Busini a mezzo sinistro, sostituito all'estrema destra da Patuzzi. Non appena la formazione fu ritoccata nel senso più naturale, ricambiando i due giocatori, l'offensiva ben sorretta dai mediani apparve trasformata.
Il “Livorno” che aveva tratteggiato alcune discese, impegnando Olivieri al 3° e all'8° è sempre più premuto dall'attacco bleu-giallo. All'11° una bella azione veronese si conclude con un centro di Andreoli spostato a destra, che rimane sprecato. Ma al 16° Patuzzi porta avanti velocissimo il pallone passa ad Andreoli che incuneato tra i backs blue-amaranto, sferra il tiro di traverso; Busini sorviene decisissimo, raccoglie a volo e proietta in rete. A partenza dal centro, il “Verona” vola in attacco impegnandolo sulla destra. Andreoli spara sul cross, ma Boggiani rimanda in tuffo. Ricci però con pronta ripresa piazza il secondo pallone in rete. Due azioni congegno di linea, hanno così fruttato nello spazio di due minuti due irresistibili goals.
Una punizione contro il “Verona” è calciata sopra al 21°, una invece contro il “Livorno” è parata in presa da Boggiani. I bleu gialli prevalgono decisamente all'offensiva e riducono gli avversari due volte in corner. Al secondo ne segue però uno contro la nostra porta. Gli attacchi veronesi si snodano con sempre maggiore chiarezza di impostazione e di trama; al 30° Busini, ricevendo da Andreoli, tenta il tiro quasi dalla linea di fondo mandando sulla traversa; al 31° Patuzzi manca su una perfetta centrata di Biagini; al 32° Andreoli triangolando con l'ala sinistra, shoota e il tiro è miracolosamente parato; al 34° un'avanzata di forza di Andreoli è fermata con una spinta che mette a terra il nostro centro. L'arbitro infligge il penalty e Marini lo tramuta nel terzo punto.
Il distacco è già netto, ma prima che il tempo si chiuda i bleu-gialli, proseguendo in azioni veloci e ben congegnate, pervengono ad aumentarlo ancora. E' il 38°, Patuzzi conduce una discesa allunga a Biagini che crossa perfettamente al centro, Andreoli finge il tiro, ma lascia il pallone a Ricci, piazzato al suo fianco, che l'infila imparabilmente nella porta livornese. A un minuto dall'half-time, in una combinazione di rapido scambio con Biagini, Patuzzi sferra un raso terra che Boggiani blocca in plongeon.
Il serrato crescendo della ripresa
All'inizio della ripresa, i nostri giuocano in sordina come se volessero riposare sul decisivo vantaggio che costituisce il brillante bilancio del primo tempo. Il “Livorno”, non scorato ancora, ne approfitta lanciandosi all'attacco, ma le sue azioni sono lente e si scompaginano sul saldo baluardo della difesa bleu-gialla. Olivieri però è impegnato in due uscite consecutive al 1° e al 2° e al 3° deve bloccare un tiro con cui il mezzo sinistro Venzani conclude una combinazione con la sua ala. La prima reazione veronese si ha al 5° quando il pallone è smistato a volo da Busini e Ricci e da questi ad Andreoli che tira di testa ma è fermato dal fischio dell'arbitro per fuori giuoco. Se un nuovo successo è mancato, la squadra appare rilanciata di magnifico impeto: al 6° si è in corner contro il “Livorno”, al 7° Bernardi tenta il tiro, su un cross indietro di Busini, al 9° questi inscena una fuga insidiosa che Corsini arriva a sventare sotto goal. E' un crescendo di minacciose calate veronesi, raramente rotte da qualche puntata bleu-amaranto. Boggiani è impegnato su tiri piazzati di precisione da Busini, da Patuzzi, da Ricci e da Biagini ma si salva con parate di stile. Senonchè eccolo finalmente sorpreso da Patuzzi che , avuto da Corsi, avanza in dribbling e drizza infine un traversone che mette prepotentemente in rete il quinto pallone veronese. E' il 25°. Un minuto dopo il nostro mezzo sinistro ripete d'impeto l'azione ma questa volta il tiro è bloccato. Altri tre minuti più tardi Boggiani arresta in plongeon un tiro di Busini: la palla gli sfugge di mano e, mentr'egli rotola in rete, resta ferma pericolosamente sulla linea del goal – fors'anche oltre – ma può riprenderla e liberare.
Il goal però che porterà il punteggio veronese alla mezza dozzina matura, che al 30° Patuzzi triangola velocemente con Biagini e ricevendone il pallone shoota un formidabile traversone che infila ancora la porta toscana.
Il 32° vede salvato dagli ospiti l'onore della giornata giù gravemente compromesso. Il mezzo destro Castellani è atterrato nell'area della porta mentre avanza in azione individuale. L'arbitro decreta il calcio di rigore e su questo segna Corsetti.
La danza delle azioni torna subito ad addensarsi in campo livornese e Boggiani deve bloccare in uscita al 33° un tiro di Busini fornito da Ricci; para in tuffo al 36° un ennesimo fortissimo shoot di Patuzzi che conclude uno smistamento in linea da Busini e da Ricci, raccoglie al 38° tiro spiovente di Biagini, arresta al 40° un pallone di Andreoli su combinazione passata da Ricci a Biagini. Al 42° però è battuto il secondo corner contro il “Verona”, ma il fischio della fine trova i nostri sotto la porta avversaria e Patuzzi è fermato ormai nell'attimo del tiro mentre vi è libero davanti.
E ora s'ha pur da chiudere con qualche parola di commento.
La squadra blue-gialla, ieri ha filato a dovere e il suo comportamento è invero così divergente da quello di precedenti partite da lasciare perplessi. Un collega di fuori che assisteva alla partita non si capacitava come una squadra che poteva dar prova di un così brillante possesso di giuoco da avere in mano le redini di una partita che la carta le dava per difficilissima, avesse potuto registrare appena ieri risultati tanto disastrosi. Ne a noi risultava facile dargli spiegazione di un tal fatto che è veramente inspiegabile, a parte il valore pur sempre relativo che può avere un qualche ritocco di schieramento. Se fu evidente che si giuocava con altissimo morale è pur sempre inesplicabile che abbassamenti morali possono arrivare a sgretolare al cento per cento la capacità di una squadra. Si dovrebbe concludere, il che sarebbe grave, che vi sono state partite in cui non si è voluto giuocare. Amiamo credere che ciò non sia, a costo di rimanere nell'impossibilità di darci una spiegazione plausibile di inversioni assolute di efficienza.
L'arbitro sig. Guarneri ebbe a esprimerci, dopo la partita la sua ammirazione per modo in cui il “Verona” l'aveva condotta. Ci disse anzi di giudicarla sulla linea dell'incontro da lui arbitrato, squadra da massima dimensione. Il che è un complimento e una condanna al tempo stesso: complimento per oggi condanna per ieri. In questo contrasto di significato, lo si accetti per un augurio, ma in tal caso spetta alla squadra sapersi dimostrare d'ora in poi degna di un giudizio così autorevole, risalendo con lunga lena l'handicap in cui si è posta.
Dopo quella spettacolare partita il Verona comincia a raddrizzare la rotta e il campionato finisce assolutamente in crescendo. Nelle ultime 9 partite (campionato a 18 squadre) colleziona ben 17 punti su 18 disponibili.
Purtroppo la rincorsa termina solo con il terzo posto che non vale l'aggancio alle prime due posizioni (Palermo e Padova) che avrebbero voluto dire Serie A con 25 anni d'anticipo...
Valeriano
Serie B 1931/32 | 11a giornata | 6/12/1931 | ||
AC VERONA 6 |
AS LIVORNO CALCIO 1 |
16' F.Busini (I), 18' O.Ricci, 34' (rig.) N.Marini, 38' O.Ricci, 70' e 75' M.Patuzzi | 77' (rig.) Corsetti | |
A.Olivieri; P.Gorreta, N.Marini; L.Bernardi, G.Corsi (II); P.Andreoli, B.Biagini, F.Busini (I), M.Patuzzi, O.Ricci; E.Giannone | Boggiani; Pessini, Corsini; Alberti, Lenzi, Del Torto; Martini, Castellani, Corsetti, Venzoni, Silvestri | |
J.Vaniczek | ALL | G. Lelovics |
Arbitro A.Guarnieri (Milano - MI) |
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
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