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Derby:
s. ingl. (pl. derbies); in it. s.m. inv. (o pl. orig.), pr. adatt.
1 Nell'ippica, corsa annuale di galoppo per puledri di tre anni;
2 estens. Nel calcio o in altri sport, partita tra squadre della stessa città o regione tra le quali vi è accesa rivalità.
Perché IL derby per antonomasia è quello che ci vede opposti al Vicenza?
Il significato stesso della parola traslata dall'ippica al calcio lo definisce più che bene.
Si parla di accesa rivalità. Come può esserci rivalità con un qualcosa che fino a pochi lustri fa nemmeno esisteva ? Vicenza è tutta un'altra storia, tutta un'altra cosa, tutta un'altra dose di vita.
Verona e Vicenza, così vicine così lontane, affondano la loro rivalità calcistica agli albori del calcio moderno. Rivolgetevi alla parte storica della redazione per eventuali e precise delucidazioni. Senza quindi avventurarmi in prima persona in date e dati, lascio spazio ai ricordi.
Lido degli Estensi, primi anni ottanta. Il mare di tanti veronesi. Un ombrellone qualche metro più avanti rispetto a quello della mia famiglia, accoglie delle persone, madre, padre, nonna e due bimbi maschi. Li sento parlare in modo simile al nostro, ma solo un po'. Chiedo a mio padre se sono di Verona anche loro. «No» mi risponde. «Iè vicentini... Lasali star ala' i se crede de eser tuto lori, e i magna i gati...»
In quella frase percepii con le mie orecchie di bambino, un tono di scherno fanciullesco, un divertimento sottile e irriverente. Me ne tornai a giocare a pallone sulla sabbia rovente, assieme i miei soliti amici estivi di Bussolengo, di Peschiera e di Dossobuono, sotto lo sguardo compiaciuto di papà.
Penultimo anno di Bagnoli. Caniggia e Troglio. Coppa Italia al Menti. Caniggia segna. Pochi minuti dopo, buio pesto. Black out dell'impianto di illuminazione del catino biancorosso. Oltre ai gatti, mangiano anche i fili elettrici? Questa è la domanda che frulla nella mia testa. Vinciamo tre a zero a tavolino. Vanificato quindi per gli annali un bel gol del biondo figlio del vento.
Qualche anno dopo, lo speranzoso e illusorio Verona di Edy Reja e Lamberto Piovanelli, vince quattro a zero. Sempre coppa Italia. Sempre trasferta. Stavolta di pomeriggio. Segna pure Celeste Pin. Penso:« oltre ai gatti e ai fili elettrici, i vicentini si mangiano pure quattro peri...»
Campionato dell'anno horribilis targato Salvioni/Maddè. Essendo uno scontro sportivo sempre unico e speciale, non poteva non accadere che in una di queste occasioni un evento storico importante per i nostri colori: il primo gol segnato con la casacca gialloblù da un giocatore proveniente dall'Africa. Papa Waigo diventa così una bella realtà della nostra squadra. Vinciamo 2-1. La miglior partita giocata sotto la blanda e confusa guida di Sandro Walter.
Nel 2011, gli eroi di Salerno battezzano la nuova stagione sbancando ancora una volta il Menti in Coppa Italia. Il primo gol del ritorno al calcio che conta lo segna il terzino destro più forte che abbiamo mai avuto dai tempi di Oddo. E' un lungagnone grande e grosso, biondo con la faccia da bonaccione, pedigree da difensore centrale, abilmente adattato a difendere la fascia. Esplode tutta la sua gioia con un gol di rapina sotto i nostri tifosi. Altro 2-1. Il Verona è tornato, caro vicentino. E ti ha già bastonato in casa vostra. E' la vita baby. Fattene una ragione.
Tra qualche giorno ci sarà un nuovo giro, una nuova corsa.
Mi raccomando, Pecchia Avvocato Fabio. Non deluderci.
In fede, Matteo.
Sintetizza così mister Zanetti l'avvio di Campionato gialloblù:Non neghiamo che era un sogno iniziare con due vittorie così.. Ed ha perfettamente ragione: i 6 punti conquistati contro Napoli e Genoa e, aggiungo, la prima mezz'ora contro la Juventus hanno evidenziato non solo la caratterialità che tanto ci piace ma anche una duttilità tattica sorprendente e che merita di essere affrontata perché non ha nulla di casuale. C'è una logica aziendale ben precisa. Il Verona di Sogliano ha potenzialmente due rose: alla prima, che disputa il Campionato di serie A, se ne aggiunge una seconda, che potremmo definire Verona B Fantasma composto dalla generazione di ex Primavera che sono andati a fare esperienza in Lega Pro avendo concluso il loro ciclo, più tutta una serie di giocatori a margine della prima squadra finiti in prestito in serie B e nei campionati esteri. Siamo all'evoluzione del progetto Mantova (poi concluso anche a seguito delle nuove normative federali sulla doppia proprietà). Potenzialmente Setti potrebbe tranquillamente iscrivere una squadra in Lega Pro come Atalanta, Milan e Juventus avendo quasi 50 giocatori sotto contratto. Kallon, Tavsan e Braaf sono arrivati a Verona, hanno avuto a disposizione le giuste opportunità, poi sono stati dirottati nel Verona B Fantasma come sviluppo potenziale della società non potendo contribuire alla crescita della prima squadra. Se non ci fossero limiti di età per un Hellas New Generation, nella nostra simulazione potrebbero rientrare anche i vari senatori (Lasagna, Henry e Gunter) che, per motivi tecnici e peso degli ingaggi, non fanno più parte del progetto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
Genoa-H.Verona?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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