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PROSSIMO IMPEGNO
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dal nostro amico Luca
Non è stata la mia prima partita al Bentegodi: due anni prima, nella stagione della promozione dalla B, ricordo un Verona-Foggia 2-1 con Garella sostituito a fine primo tempo per infortunio.
Credo anche di aver visto una partita di Coppa Italia e poi la Nazionale: Italia-Cecoslovacchia 1-1 con Fanna entrato nel secondo tempo.
Quel Verona-Torino, però, è il primo ricordo (abbastanza) nitido della Serie A vista dagli spalti del Bentegodi.
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Era sabato; oggi si gioca il sabato sera, la domenica a pranzo, il martedì alle sei,... ma allora il campionato si giocava solo la domenica pomeriggio, mentre il mercoledì era per le coppe, fosse anche l'ormai derelitta Mitropa.
Perché il sabato allora? Semplicemente perché era la vigilia di Pasqua.
Probabilmente mio padre riuscì a portarmi allo stadio proprio perché era sabato: lavorava sui turni e spesso la domenica pomeriggio era impegnato in ferrovia o comunque preferiva riposare in vista del turno di notte.
Io ero pieno, ma veramente pieno, di raffreddore; mia madre mi diede 2 pacchetti di fazzoletti (finiti ad inizio ripresa), un giacchetto troppo pesante vista la bella giornata di sole e la raccomandazione di non dire parolacce.
Fazzoletto sempre in mano, starnuti continui, naso arrossato e congestionato... chissà se oggi, in tempi di pandemia, ci avrebbero accettati all'ingresso o ci avrebbero rispediti a casa.
Si va in Curva Nord:
-«in Curva Sud troppo casino e (si vede che a casa mia era un'ossessione!) troppe parolacce»
-«in Parterre si vede male»
-sugli altri settori dello Stadio non ricordo particolari sentenze di mio papà: gradinate e tribune erano semplicemente fuori budget.
La Curva Nord però non era male, anzi.
Il Bentegodi non era ancora quella cattedrale di cemento armato che sarebbe diventato con Italia '90, il campo era bello vicino e i tifosi avversari credo fossero in parterre da qualche altra parte.
Dritto dritto davanti a me poi un vero spettacolo, anzi due: la Curva piena, con i butei stipati, i cori e i colori, e la nuova meraviglia elettronica, il tabellone futuristico dei Vini Montresor e della scritta GOAL a caratteri cubitali.
Non chiedetemi troppo della gara, difficile che un bambino di 8 anni davanti a tutte quelle emozioni sia in grado di elaborare una qualsiasi disquisizione tecnica del match.
Era comunque una squadra bella, quasi bellissima.
Dopo il «Verona dei miracoli» dell'anno prima ecco il «Verona dei piccoletti» con Galderisi e Iorio in grado di segnare gol a raffica, quantomeno per gli standard catenacciari dell'epoca.
Una squadra autarchica visto che gli stranieri erano Zmuda, l'impronunciabile e granitico capitano della Nazionale Polacca, in campo in ben 4 Coppe del Mondo, ma che a Verona purtroppo si lesionava qualche legamento appena vedeva un prato verde, e lo squalo scozzese J.J. che, in quella stagione, ricordiamo più per simpatia e temperamento che non per il contributo in campo. Ci fossero stati due stranieri veri, chissà...
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Comunque della gara mi ricordo due biondi, uno nostro e uno loro.
Il nostro era in realtà un biondo già molto diradato, Pierino Fanna. Di lui è rimasta la fama di grande giocatore, con tecnica e corsa impareggiabili, ma che la porta la vedeva poco. In realtà mi ricordo che nei primi anni di Bagnoli andava a referto più di qualche volta. In quella gara realizzò una punizione a due in area, una di quelle situazioni ormai scomparse con 10 giocatori avversari a fare la barriera a mezzo metro dalla linea di porta. Onestamente non mi ricordo il gol ma la gioia e l'esultanza sì, visto che che infilò la palla sotto la traversa vicino alla Curva Nord.
Il loro biondo era invece Walter Schachner che, a differenza di Pierino, aveva folti sia i capelli che i baffi e che trovava in Garella uno tra i suoi bersagli preferiti: l'austriaco fece il 2-2 anche lui sotto la Nord.
Il match finì con quel punteggio.
Leggendo qualche resoconto dell'epoca il Verona avrebbe probabilmente meritato quella vittoria che ci avrebbe avvicinato alla Uefa.
A fine stagione però la Uefa non arrivò, in compenso dal Nord giunsero due stranieri veri, carichi di muscoli e fosforo...
Serie A 1983/84 | 27a giornata | 21/4/1984 | ||
![]() AC VERONA HELLAS 2 |
![]() TORINO CALCIO 2 |
10' P.Fanna, 40' L.Bruni | ![]() |
8' (aut.) S.Fontolan (I), 52' Schachner |
C.Garella; M.Ferroni (I), S.Fontolan (I), L.Marangon (I), M.Storgato (74' M.Guidetti), R.Tricella; L.Bruni, D.Volpati; P.Fanna, G.Galderisi, J.Jordan (65' M.Iorio) | Terraneo, Corradini, Francini, R.Zaccarelli, Danova, Pileggi, Schachner, Caso, Comi, Dossena, Hernandez (69' Picci) | |
O.Bagnoli | ALL | Bersellini |
Arbitro M.Ciulli (Roma - RM) |
Già nei nostri calcoli, la sosta di fine marzo avrebbe dovuto definire la situazione del Verona: calendario invernale agevole, una serie di scontri diretti, squadra che si presentava rinvigorita dal contributo dei nuovi arrivati erano tutti elementi che potevano giocare a nostro favore. Il sogno era quello di agganciare lo Spezia e giocarsi le ultime partite in un vigoroso testa a testa. Tutto andato a ramengo. Il Verona ha mostrato, partita dopo partita, grossi limiti mentali, tecnici e persino fisici. Al contrario, Spezia e Sampdoria hanno dimostrato di avere una compattezza e un livello tecnico che noi neppure ci sogniamo. Ma è stata la partita con la Fiorentina la svolta negativa. Una gara gestita malissimo, sottovalutata sia dalla panchina che dai giocatori, nessuna contromisura, nessuno spirito di battaglia messo in campo. Da quel momento si sono spente le luci, accumulando solo stress e tanta confusione. Ci è andata bene a Spezia, dove l'errore di Kallon è stato compensato dal miracolo di Perilli, ma il palo di Nzola ci ha graziato contro un avversario molto più combattivo di noi; ci è andata bene anche con il Monza, padrone del campo per tutto il secondo tempo, contro il quale non abbiamo mai tirato in porta (salvo il gol di Verdi) anche questa volta graziati da Pessina. Non poteva finire altrimenti a Genova dove Gabbiadini ha ricordato a noi tifosi gli errori di un anno intero e ha sorpreso perfino il fatto che i doriani partissero con 7 punti in meno in classifica. Loro oggi hanno dimostrato di essere una squadra viva, noi invece ci siamo definitivamente arresi concedendo tutto il primo tempo. Ma che approccio è stato fatto alla gara?
[continua]Riepilogo stagionale e classifica generale
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