Dossier 2023/2024
Che non è l'alterazione febbrile, benchè giustificabile, provocata dalle prestazioni del Verona in questo campionato pieno di triboli, ben rappresentati, per esempio, da 14 partite negative consecutive senza vittorie (con solo 5 pareggi), da 5 sconfitte di fila e dall'essere stato in 16 giornate, su 38, tra le 3 squadre che chiudevano la classifica.
No, non sono i gradi centigradi, ma il numero magico dell'intera stagione.
Riassumendo:
38 le partite giocate
38 i punti conquistati
38 i gol fatti
38 la media inglese (76 – 38)
38 come la singolare distribuzione dei punti (24+14): cioè, il numero di quelli ottenuti in casa uguale a quelli fatti nel girone di ritorno (24) e il numero di quelli ottenuti in trasferta uguale a quelli fatti nel girone di andata (14)
38 il numero di maglia di Jackson Tchatchoua
38 i milioni di euro che arriveranno in cassa dai diritti televisivi
(Ci sarebbe anche l'elevazione dei dazi sulle auto elettriche cinesi fino al 38% annunciata dalla Commissione UE, ma questo non c'entra e mi scuso per la citazione).
A questo punto dopo tutte le strane coincidenze segnalate non potevo non rivolgermi alla numerologia e segnatamente alla Smorfia napoletana sicuro che mi avrebbe dato una chiave di lettura illuminata sulle vicende della nostra squadra nel torneo appena concluso.
"Il numero 38 nella Smorfia napoletana viene rappresentato dalle bastonate (e qui, come indicato in premessa, ci siamo). In gergo napoletano riempire di mazzate è sinonimo di percosse date con violenza, ma a volte è anche un modo ilare per minacciare una azione forte e brusca utile a suscitare un qualche tipo di reazione positiva.
Lo strumento per mezzo del quale si danno le bastonate è, ovviamente il bastone che non è solo un oggetto che serve a percuotere, ma è anche un oggetto importante, infatti viene associato al simbolo della medicina, ovvero il bastone di Asclepio, il dio della salute".
E qui il cerchio si chiude e si materializza, nelle fattezze del nostro Direttore Sportivo, indicato da tutti come il maggiore artefice della salvezza del Verona, Asclepio (Esculapio) che col suo taumaturgico bastone ha saputo colpire nel segno e a dar vita a quella reazione positiva che ci ha guariti e consentito di continuare a sognare.
Ma sicuramete grossi meriti sono ascrivibili anche a colui che, facendo mia una felice intuizione di Tavellin (mi pare), ha retto l'altro remo del barchino che a gennaio stava affondando, vale a dire l'allenatore Marco Baroni, fortunatamente rimasto a "galla" per tutto il torneo.
Per me di gran lunga il numero più importante dell'anno è 21.369, cioè la media di spettatori affluiti al Bentegodi per le partite dell'Hellas. Per trovare una media migliore (22.877) bisogna risalire al campionato 1991/92, quello di Fascetti e Stojkovic con annessa retrocessione.
Questo nuovo interesse è suffragato anche dall'aumentato numero di abbonati (12.826), il più alto da sei anni a ‘sta parte. Le quotazioni del Verona sono decisamente in rialzo.
Un tuffo nostalgico nel riscontrare i dati dell'anno dello scudetto (1984/85): 579.155 spettatori, per una media a partita di 38.610 presenze (7° nel rank delle 16 squadre).
Per riepilogare il 2023/24: spettatori 406.010, media 21.369, rank 13°.
Verona-Lazio la partita più vista (28.401) – Verona-Empoli la più snobbata (15.737).
33^ partecipazione del Verona al campionato di serie A (16 volte a 16 squadre, 8 volte a 18 e 9 volte a 20).
Gli incontri totali giocati sono ora 1094 (9 di questi giocati in campo neutro), 287 vinti, 356 pareggiati e 451 persi. Il totale dei punti è salito a 1059.
I 38 punti ottenuti derivano da 9 vittorie (6+3), 11 pareggi (6+5) e 18 sconfitte (7+11) per un piazzamento finale in 13ma posizione.
-38 è anche il risultato della media inglese.
Il 38 ritorna anche per il numero dei gol segnati, 23 in casa e 15 in trasferta. Qualche considerazione: nessuna marcatura multipla, Ngonge che diventa il più prolifico con 6 reti pur avendo giocato metà campionato (19 partite) e soprattutto mai si era registrata una partecipazione al gol così scarsa, solo 11 giocatori.
7 i nuovi marcatori, adesso sono 219 i gialloblu ad aver segnato in serie A.
Nessuna autorete a favore.
Nei grandi numeri, le reti segnate ora sono 1152 in 1094 incontri (1,05) – 713 in casa, 435 in trasferta e 4 in campo neutro.
La Fiorentina con 70 reti (38+32) rimane la squadra che abbiamo castigato di più e Consigli consolida il suo primato di portiere più battuto di sempre portandolo a 27 (4 con l'Atalanta e 23 col Sassuolo).
51 le reti passive, 26 subite in casa e 25 fuori. Quest'ultimo è un dato notevole, solo 7 squadre hanno fatto meglio del Verona. 49 subite da Montipò e 2 da Perilli.
Montipò, poi, ha mantenuto inviolata la porta in 8 occasioni e ha portato il suo score personale a 17 clean sheet in 108 gare. 283 è ora il totale dei "c.s.".
Per 3 volte è finita 0-0 per un totale arrivato a 128.
1 autorete a sfavore (62 in totale) l'ha procurata Dawidowicz in Napoli-Verona.
Le reti subite in serie A sono ora 1499 in 1094 incontri (1,37) – 614 in casa, 874 in trasferta e 11 in campo neutro.
L'Inter con 112 reti (60+52) è la nostra bestia nera e Batistuta quello che ci ha fatto più gol: 11 (4+7).
La partita col maggior numero di reti, 6, è stata Udinese-Verona col rocambolesco pareggio 3-3.
La differenza reti finale quindi è -13, con un quoziente reti pari a 0,74.
Ben 36 i giocatori schierati e 18 hanno indossato la loro prima maglia gialloblu. Il più presente è stato Montipò che ha saltato una sola gara, 37 caps con un minutaggio di 3330 per lui.
Significative le 166 presenze in serie A raggiunte da Lazovic, che si assesta al 3° posto, con Maddè e Volpati, nella classifica generale. Se rinnova c'è la possibilità di raggiungere Serena (172), portandosi in scia dell'inarrivabile Mascetti (232).
Per 16 dei 18 di cui sopra è stato anche l'esordio in serie A, mai così tanti nei 33 campionati. Furono 15 nel primo anno di Setti nel 2013/14.
Il totale di chi ha esordito adesso è salito a 214 con una media di 6,48 a stagione,
6 il numero delle espulsioni. 2 volte Duda (sempre per doppia ammonizione), 2 volte Henry (sempre per atteggiamenti minacciosi), 1 volta Hien (espulsione diretta) e 1 volta Lazovic (irriguardoso verso l'arbitro).
Da ricordare anche il preparatore atletico Petruolo, cacciato in Roma-Verona.
84 le ammonizioni.
Duda (10), Coppola (9), Serdar-Suslov (7), Cabal-Magnani (6), Dawidowicz-Faraoni-Folorunsho (5), Ngonge (4), Amione-Bonazzoli-Centonze-Dani Silvia-Djuric-Doig-Henry-Noslin-Tchatchoua (2), Hien-Terracciano (1).
Coppola ha finito la stagione in diffida.
5 sanzioni per Baroni, 1 a testa per Del Rosso e Mazzola.
18 le giornate di squalifica.
Duda (4), Henry (3), Lazovic (2), Cabal-Coppola-Dawidowicz-Faraoni-Folorunsho-Hien-Magnani-Serdar-Suslov (1).
1 giornata di squalifica anche per Baroni e Petruolo.
€ 35.500 è il totale delle ammende pagate dalla Società.
Da ricordare anche le due partite giocate in trasferta senza tifosi veronesi contro la Juventus e contro il Genoa.
7 i rigori a favore, 2 di questi nella partita Verona-Frosinone.
A segno in 3 occasioni con Djuric, Suslov e Lazovic. A sbagliare Djuric (2 volte), Henry e Duda (1)
2 i rigori contro, realizzati entrambi da Berardi e Vlahovic.
Sono 24 gli arbitri che hanno diretto le 38 partite del Verona.
I più presenti con 3 direzioni sono Doveri (2v-1p-0s), La Penna (0v-3p-0s) e Maresca (1v-1p-1s).
Citazione d'obbligo per Maria Sole Ferrieri Caputi, il primo arbitro donna a dirigere l'Hellas in Frosinone-Verona.
Altra nota di colore riguardante l'infortunio di Abisso in Bologna-Verona, sostituito nel corso della gara da Camplone.
Dulcis in fundo il debutto di Folorunsho nella Nazionale maggiore lo scorso 9 giugno nell'amichevole contro la Bosnia-Erzegovina in preparazione al Campionato Europeo.
Si tratta del 9° gialloblu prestato all'azzurro più ambito.
Un cenno anche alle 4 partite giocate da Coppola nell'Under 21 in questa stagione.
E dopo Esculapio/Sogliano col suo miracoloso bastone e Baroni col remo sul barchino, manca solo Setti, che con tutti i suoi magheggi finanziari, trucchi contabili e azzardi incredibili è riuscito a riconquistare la sua creatura, ben conscio, come dice Gorky che "Saper contare serve soltanto per non sposare a cinquant'anni una donna di venti".
Carlo
Statistiche della rosa della Stagione 2023/24
Hellastory, 24/06/2024
LAVORI IN CORSO - seconda parte: FINE LAVORI O CANTIERE SEMPRE APERTO?
Sintetizza così mister Zanetti l'avvio di Campionato gialloblù:Non neghiamo che era un sogno iniziare con due vittorie così.. Ed ha perfettamente ragione: i 6 punti conquistati contro Napoli e Genoa e, aggiungo, la prima mezz'ora contro la Juventus hanno evidenziato non solo la caratterialità che tanto ci piace ma anche una duttilità tattica sorprendente e che merita di essere affrontata perché non ha nulla di casuale. C'è una logica aziendale ben precisa. Il Verona di Sogliano ha potenzialmente due rose: alla prima, che disputa il Campionato di serie A, se ne aggiunge una seconda, che potremmo definire Verona B Fantasma composto dalla generazione di ex Primavera che sono andati a fare esperienza in Lega Pro avendo concluso il loro ciclo, più tutta una serie di giocatori a margine della prima squadra finiti in prestito in serie B e nei campionati esteri. Siamo all'evoluzione del progetto Mantova (poi concluso anche a seguito delle nuove normative federali sulla doppia proprietà). Potenzialmente Setti potrebbe tranquillamente iscrivere una squadra in Lega Pro come Atalanta, Milan e Juventus avendo quasi 50 giocatori sotto contratto. Kallon, Tavsan e Braaf sono arrivati a Verona, hanno avuto a disposizione le giuste opportunità, poi sono stati dirottati nel Verona B Fantasma come sviluppo potenziale della società non potendo contribuire alla crescita della prima squadra. Se non ci fossero limiti di età per un Hellas New Generation, nella nostra simulazione potrebbero rientrare anche i vari senatori (Lasagna, Henry e Gunter) che, per motivi tecnici e peso degli ingaggi, non fanno più parte del progetto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
Genoa-H.Verona?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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