Hellas Verona 1984/85

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28 Ottobre 1984: VERONA – FIORENTINA 2 a 1


dal nostro inviato Massimo

Siamo arrivati esattamente a un quarto della nostra storia. Oggi è la grande domenica del derby Milan – Inter: vinceranno i rossoneri per 2 a 1 capovolgendo lo svantaggio iniziale di Altobelli con le reti di Di Bartolomei e Hateley. Il Milan arriva così a quota 10 punti di classifica e raggiunge il Torino autore di una emozionante partita a Genova con la Sampdoria: granata 2 volte in vantaggio con Galbiati e Junior e blucerchiati bravi a conseguire 2 volte il pareggio per merito dell’orgoglio tutto britannico di Souness e Francis, quest’ultimo proprio al 90’. I gialloblu invece ricevono al Bentegodi la Fiorentina, un avversario davvero pericoloso. I viola, infatti, sono in possesso di 3 armi eccezionali per poter fermare i gialloblu. E dopo tutto quello che è successo nel corso della settimana, anche gli uomini di Bagnoli oggi sono meno sereni e convinti delle loro capacità.


LE ALCHIMIE DELLA GARA. Andiamo con ordine. Come detto, la Fiorentina arriva a Verona forte di 3 armi micidiali: la tradizione ultra favorevole, la difesa meno battuta del torneo, l’esperienza dei suoi campioni.

Fino ad oggi sono state giocate al Bentegodi, in serie A, 13 partite contro i gigliati: ben 7 sono state vinte dai toscani, 5 sono stati i pareggi e l’unico successo gialloblu risale esattamente a un anno fa, il 30 ottobre 1983, quando l’Hellas si impose per 3 a 1. Ben 15 sono state le reti subite dai nostri e 10 quelle realizzate. Insomma, Verona è sempre stata una facile terra di conquista per la Fiorentina. Teniamolo presente.

I gigliati finora hanno subito solamente 2 reti proprio come il Verona, ma entrambe provengono dalla stessa partita, quella contro la Sampdoria. Anzi, per essere più precisi, in quella circostanza segnò Renica un difensore (veronese per giunta) e ci fu uno sfortunato autogol di Passerella. Ergo, nessun attaccante è riuscito al momento a superare la morsa difensiva degli uomini di De Sisti. Ma chi sono esattamente i difensori viola? Il più forte libero del mondo, l’argentino Passerella, un portiere eccellente come Galli, un vecchio leone dell’area di rigore come Gentile ceduto durante l’estate dalla Juventus e validi giocatori di categoria come Pin e Contratto. Senza dimenticare il filtro di centrocampo che forniscono gente come Oriali, Iachini, Carobbi e Occhipinti.

Ma l’acquisto estivo per eccellenza del conte Ranieri Pontello si chiama Socrates, centravanti brasiliano di grande talento, ma di imbarazzante lentezza. Il dottor Socrates, arretrato 15 metri fuori dall’area di rigore, ha il preciso compito di lanciare in velocità il temibile Massaro (l’omologo di Pierino Fanna, ma con i capelli) e il roccioso Monelli: Massaro e Monelli sono cresciuti insieme nel Monza in serie B e da un paio di stagioni hanno iniziato a fare danni anche alle difese di serie A. Direttore d’orchestra di questa signora squadra è Pecci, un grande regista, campione d’Italia con il Torino di Radice nel 1975/76 e nel giro della nazionale. Capito l’antifona?

Dall’altra parte, il Verona comincia a dare fastidio. In testa alla classifica indisturbato dall’inizio del campionato, ha una freschezza e una sfrontatezza davvero invidiabili. Tra l’altro, è uscito indenne dalle trappole create da Inter, Juventus e - con un po’ di fortuna – Roma, ovvero tre autentiche corazzate. Proprio la partita dell’Olimpico, della quale ci siamo già diffusamente occupati, crea lo spunto ai giornalisti per pungolare i gialloblu durante la settimana. La critica sportiva abbina ai termini «bello e pericoloso», anche quello meno gradevole di «fortunato». Bagnoli non ci sta, replica duro alla stampa, abbassa i meriti di Garella (detto tra noi, solo per opportunità) e alza quelli di tutta la squadra. Ma cosa vi aspettate dal Verona? Insomma, quella di oggi sarà una partita speciale anche per la formazione scaligera: oltre all’avversario, deve rispondere alle malelingue.

De Sisti arriva a Verona senza Oriali e Pin, due assenze importanti. Il primo è sostituito da un difensore, Carobbi, per frenare la spinta gialloblu e così il tecnico toscano commette lo stesso errore di Trapattoni sconfitto a Verona non dalle punte ma dal centrocampo veronese in superiorità numerica; lo stopper Pin lascia il posto al mediocre Moz, concedendo in questo modo un bel vantaggio ad Elkjaer.

Bagnoli conferma il blocco di sempre assegnando Socrates a Volpati e dirottando Ferroni su Massaro e Fontolan su Monelli. Tra i nostri scalpita in panchina Bruni, cresciuto nelle file viola e da questa società presto scaricato, ma la mezzala non parte titolare. Un altro ex viola, Di Gennaro, è ovviamente in campo; un terzo infine, Sacchetti, è ancora in tribuna convalescente. Bagnoli non si fida troppo dei viola: troppi talenti messi insieme e troppo camaleontica la squadra ospite che sa trasformarsi in formazione molto aggressiva giocando con 3 attaccanti puri con l’avanzata di Socrates e Massaro, o molto difensiva con 5 difensori 4 centrocampisti e 1 sola punta (Monelli). Una sfida da giocare insomma come se si trattasse di una partita a scacchi.

MINUTO PER MINUTO. Si comincia proprio così, come giocando a scacchi: Volpati, protagonista dell’incontro, segue come un’ombra Socrates e gli concede poco spazio, ma Di Gennaro è stretto nella morsa creata da Pecci e C. Le difese, entrambe fortissime, hanno sempre la meglio sui rispettivi avversari. Solo un episodio, da una parte o dall’altra, può interrompere questo equilibrio.

E questo accade al 25’. Calcio d’angolo battuto da Fanna, irrompe Fontolan di testa, il pallone carambola su Moz e si impenna ingannando così il portiere ospite. Verona in vantaggio e secondo autogol consecutivo subito dalla Fiorentina!

Al 40’, Briegel lancia sulla corsia sinistra Volpati che ha abbandonato Socrates alla sua lentezza cervellotica, il mediano anticipa Passerella e effettua un bellissimo pallonetto sul secondo palo per sorprendere Galli. La palla sta per uscire, quando irrompe Galderisi di testa in tuffo per il raddoppio. Alè, Verona al riposo in vantaggio per 2 reti a 0.

De Sisti cambia Passerella, infortunato, con Pellegrini mentre Bagnoli, che non si fida affatto degli ospiti, ordina ai suoi di cercare subito il gol della sicurezza. Gialloblu all’assalto dunque e dopo 2’ il Verona sfiora il tris prima con Briegel, poi con Galderisi e infine con Fanna: i viola si salvano con affanno in angolo. Quello che abbiamo subito all’Olimpico, lo stiamo restituendo con gli interessi alla Fiorentina.

Al 51’ palla gol per Volpati, sempre più libero, su traversone di Elkjaer: il mediano gialloblu calcia forte ma in maniera imprecisa.

Al 53’ Si fa viva la Fiorentina con Monelli che, liberatosi di Fontolan, calcia fuori da posizione pericolosissima. Meno male!

Al 56’ però gli ospiti accorciano le distanze direttamente da azione di calcio d’angolo con quel volpone di Pecci. Emblematica la foto che ritrae l’episodio: Garella sul primo palo, voltato verso Tricella immobile sul secondo con i guantoni rivolti nel gesto molto espressivo: «Ma che c… fai?». Quel pallone, il nostro capitano, non lo ha proprio visto. Capita anche ai migliori.

I viola adesso spingono. De Sisti inserisce il vecchio leone Pulici per Monelli e Bagnoli toglie Galderisi inserendo il secondo ex di turno, Bruni. La partita diventa incandescente, ma non dimentichiamoci dell’eroe dello stadio Olimpico.

Al 76’, infatti, Garellik è protagonista prima su Socrates e poco dopo su Pecci. Nel finale convulso, Carobbi spreca il pareggio mandando alle stelle da ottima posizione. Che paura!

I SIGNIFICATI DELLA PARTITA. Il Verona oramai è trattato dalla stampa e dagli avversari come una grande e come una grande si comporta. Lotta contro i suoi (pochi) limiti e la critica sportiva, disputa un buon primo tempo nel quale segna 2 volte, subisce il ritorno pericoloso della Fiorentina, ma resiste e porta a casa una vittoria importante. A questo punto, a metà del girone d’andata, i gialloblu viaggiano con 2 punti di vantaggio sulle inseguitrici, hanno il miglior attacco e la migliore difesa del torneo. Se qualcuno ha ancora qualcosa da dire corre il rischio di rendersi davvero ridicolo! Anzi c’è chi, per scaramanzia o malaugurio, inserisce i gialloblu nel novero di squadre in lotta per lo scudetto. Hai visto mai...

Bagnoli approva la sosta del Campionato prevista per la prossima settimana. Sabato 3 novembre infatti la nazionale azzurra verrà chiamata a disputare un’amichevole contro la Svizzera. Verrà convocato anche uno dei nostri: Di Gennaro, che giocherà tutta la partita. Per la cronaca, l’Italia pareggerà 1 a 1 con reti di Cabrini e di Bregy.

Il Verona finora ha giocato finora grosso modo con 12 giocatori: a parte i soliti, Bruni è l’unico che si è ritagliato un piccolo spazio quasi in ogni partita. Degli altri, pochi minuti per Turchetta e per Donà. Un po’ di riposo adesso serve a tutti. Così come serve il lento recupero di un lottatore come Sacchetti.

Alla ripresa del campionato, l’Hellas andrà a giocare a Cremona. I grigiorossi sono al momento penultimi in classifica e appaiono avversari piuttosto addomesticabili. Negli altri campi, c’è invece un succoso Torino – Milan che eliminerà inevitabilmente una delle due pretendenti dall’inseguimento, anche se i giochi sono ancora aperti. Tra l’altro i gialloblu debbono ancora affrontare sia i granata che i rossoneri. Ma ci sarà tempo anche per questo.

Buon riposo allora, caro vecchio Verona. Meritato, sofferto e incredibile. Proprio come piace a noi.

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