Stagione 1983/84 - Serie A
Il Verona di Bagnoli, dopo la splendida stagione 1982-83, cerca di mantenersi fra le grandi del campionato e partecipa per la prima volta nella sua storia alla Coppa Uefa. Il campionato di serie A edizione 1983-84 è a 16 squadre; inizia l’11 settembre 1983 e termina il 13 maggio 1984.
in Verona Hellas-Udinese 2-1 del 12.02.1984
(Fonte Guerin Sportivo)
in Verona Hellas-Udinese 2-1 del 12.02.1984
(Fonte Guerin Sportivo)
5 ottobre 1983 – in una partita amichevole disputata allo stadio della Vittoria di Bari, l’Italia di Enzo Bearzot batte per 3-0 la Grecia con reti nel primo tempo di Giordano, Cabrini e Paolo Rossi. E’ la prima partita della Nazionale dopo il ritiro di Dino Zoff, che aveva esordito fra i pali il 20 aprile 1968. In porta a Bari si alternano Ivano Bordon e Giovanni Galli.
27 dicembre 1963 – Michel Platini, centrocampista francese della Juventus, vince il Pallone d’Oro. Dopo il successo di Paolo Rossi nell’edizione del 1982, è la prima volta che il premio individuale finisce per 2 volte consecutive nelle mani di un calciatore del campionato italiano.
19 gennaio 1984 – a Città del Messico, Francesco Moser stabilisce il nuovo record dell’ora, su un’avveniristica bicicletta a ruote lenticolari. Il precedente primato era detenuto da Eddy Merckx.
30 maggio 1984 – la Roma perde la finale di Coppa Campioni, disputata nello stadio di casa, contro il Liverpool, ai calci di rigore. Passeranno alla storia gli atteggiamenti irridenti di Bruce Grobbelaar, portiere del Liverpool, che irretisce Conti e Graziani.
Fra le 16 squadre al via del campionato di serie A 1983-84 figura il Catania, la cui ultima partecipazione era stata nel 1970-71, promosso al termine del campionato di serie B 1982-83 con la coda dello spareggio a 3 con Como e Cremonese. In 3 gare, l’unica rete segnata è quella di Angelo Crialesi al portiere lariano Giuliano Giuliani, che regala al Catania il ritorno in A dopo 12 anni.
Il centravanti dell’Inter Alessandro Altobelli, che era andato in “doppia cifra” in 5 degli ultimi 6 campionati di serie A, arriva all’ultima giornata con il misero bottino di 6 reti. Nell’atto finale della stagione, l’Inter ospita il Catania e vince per 6-0 con ben 4 reti messe a segno da “Spillo” Altobelli, che riscatta così parzialmente la stagione opaca.
E’ la stagione dei rigori: ben 7 quelli assegnati al Verona (tutti realizzati dall’infallibile Maurizio Iorio) e altrettanti quelli contro, di cui solo 4 realizzati. Per vedere più rigori realizzati dal Verona bisognerà attendere la stagione 2013-14 quando Jorginho (5) e Toni (3) realizzeranno gli 8 rigori assegnati.
Il difensore polacco Wladyslaw Zmuda si congeda dal Verona dopo due stagioni passate pressoché interamente in infermeria. Appena 7 le presenze in campionato in 2 anni. Ancora oggi, a distanza di anni, difficile immaginare che spazio avrebbe potuto trovare il polacco, chiuso nel suo ruolo di libero da capitan Tricella.
Massimo Storgato, 22 anni, proveniente dalla Juventus, è la sorpresa della stagione gialloblù. Pur non essendo nell’undici titolare, colleziona ben 26 presenze in campionato e va a segno per ben 3 volte, unico difensore del Verona sui tabellini di stagione. Sua anche la rete nella finale di andata di Coppa Italia contro la Roma.
- Speciale TATTICA e TECNICA: IL VERONA DI OSVALDO BAGNOLI
- Top 110 GOL ALLO SCADERE: Il gol al 90' di Guidetti su punizione nel 2-1 contro l'Udinese (1983-84)
- ACCADDE OGGI: Verona-Fiorentina
- La scheda di Osvaldo Bagnoli
- La scheda di Claudio Garella
- La scheda di Silvano Fontolan
- La scheda di Luciano Marangon
- La scheda di Roberto Tricella
- La scheda di Wladyslaw Zmuda
- La scheda di Antonio Di Gennaro
- La scheda di Francesco Guidolin
- La scheda di Domenico Volpati
Osvaldo Bagnoli è alla sua terza stagione sulla panchina gialloblù. Nel primo anno ha conquistato la promozione in serie A, e nel secondo ha guidato il Verona ad un sorprendente quarto posto in serie A che ha valso la qualificazione alla Coppa Uefa.
Nonostante la perdita del bomber Nico Penzo e di Josè Dirceu (passati rispettivamente a Juventus e Napoli), il Verona non ha smembrato la squadra che ha entusiasmato i tifosi nel 1982-83. Dal Milan, come secondo straniero al posto di Dirceu, è arrivato Joe Jordan, lo “squalo”, che però farà solo da comprimario. Come spesso capita nelle squadre di Bagnoli, sono gli arrivi “minori” quelli che faranno la differenza. Nell’estate del 1983 in riva all’Adige arrivano soprattutto Silvano Fontolan, Luciano Bruni, Giuseppe Galderisi e Mauro Ferroni che saranno protagonisti dello scudetto nella stagione 1984-85.
Formazione tipo: Garella, Ferroni, Marangon, Volpati, Fontolan, Tricella, Fanna, Sacchetti, Iorio, Di Gennaro, Galderisi.
E’ una formazione che, con i soli innesti di due stranieri del calibro di Briegel e Elkjaer, la stagione successiva scriverà la storia del calcio.
La Rosa Gialloblu in Serie A | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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L’avvio del campionato è da stropicciarsi gli occhi: alla prima di campionato, al Bentegodi, il Verona va al riposo sul punteggio di 3-0 con la Lazio. La partita finirà poi 4-2 e il calcio italiano avrà modo di scoprire il talento del diciannovenne Michael Laudrup, autore della doppietta biancoceleste.
Il punto più alto della stagione arriva a fine novembre quando il Verona, superata la delusione per l’uscita in coppa Uefa contro lo Sturm Graz (senza mai aver perso), alla decima giornata conquista la vetta della classifica insieme alla Juventus, dopo aver battuto per 3-0 l’Avellino con le reti di Sacchetti, Galderisi e Bruni. La domenica successiva, Zanone della Sampdoria ci riporterà con i piedi per terra, ma intanto la squadra di Bagnoli ha preso confidenza con la testa della classifica, per il secondo anno di fila.
Il Verona chiude il girone d’andata al quarto posto, con 18 punti, al pari della Fiorentina, a sole 4 lunghezze dalla capolista Juventus. Purtroppo, nel ritorno, un calo nel finale priverà gli uomini di Bagnoli di un altro piazzamento Uefa. Nelle ultime 6 trasferte di campionato il Verona rimedia ben 5 sconfitte (Ascoli, Firenze, Napoli, Avellino, Roma) e un solo pareggio a Genova sponda rossoblù. Peccato, perché il ruolino di marcia casalingo è di tutto rispetto e la sola “solita” Inter riesce nell’impresa di violare il Bentegodi. Fra le vittime illustri che cadono a Verona ci sono Roma e Juventus, ovvero campione uscente e campione entrante.
La “copertina” della stagione è per Maurizio Iorio che, con le sue 14 reti, è il miglior marcatore italiano e si piazza al terzo posto della classifica cannonieri alle spalle di due signori che rispondono al nome di Michel Platini e Zico. Per Iorio una sola pesante “macchia” in stagione, l’espulsione rimediata al 51’ nella finale di ritorno di Coppa Italia, che lascia il Verona in 10 nel già difficile tentativo di rimontare la Roma. Difatti, l’estenuante ed entusiasmante stagione gialloblù si chiude con la finale di Coppa Italia. Per la seconda volta consecutiva il Verona arriva vicino al titolo, ma è troppo forte in questo caso la Roma di Liedholm.
Dopo ben 47 partite stagionali (30 di campionato, 13 di Coppa Italia e 4 di Coppa Uefa), il Verona può concedersi il riposo e guardare alla prossima stagione con intaccato ottimismo. E’ il 26 giugno 1984 quando cala il sipario e il Verona viene sconfitto a Roma 1-0 con un’autorete di Ferroni. Solo due giorni prima, nella semifinale dei campionati europei disputati in Francia, la sorprendente Danimarca era uscita in semifinale contro la Spagna dopo i calci di rigore. A fallire il rigore decisivo era stato un certo Preben Larsen-Elkjaer. Ne risentiremo parlare.
Paolo
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[1] salva in base alla classifica avulsa rispetto al Genoa
ZANETTI, ABBIAMO UN PROBLEMA DIETRO?
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
Como-H.Verona?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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