Matteo Scapini Nato a: Bovolone (Vr) Il: 28.09.1983 Nazionalità: italiana Altezza: 185 cm Peso: 77 kg Ruolo: Attaccante Palmares: - Club Scuola: Vicenza

Dei tre centravanti ingaggiati da Nardino Previdi per riportare l'attacco gialloblu a livelli quanto meno decenti dopo gli stenti degli ultimi anni, Scapini è quello dal nome meno titolato ma allo stesso tempo dalla più sicura confidenza con il gol. Il bomber nato a Bovolone arriva infatti all'Hellas con le credenziali di un'annata da ben 22 reti in 31 partite (di cui 1 sola su rigore) ed il titolo di vice-cannoniere dell'intera C2. E se è vero che scorrendo le classifiche marcatori dei gironi A,B e C della C2 delle ultime stagioni sono davvero pochi i giocatori capaci poi di sfondare nelle categorie superiori (l'argentino Castillo e poco altro), le primissime uscite stagionali del nuovo Verona hanno confermato che il buon Matteo, anche se magari non dotatissimo sul piano tecnico, il fiuto del gol lo ha nel sangue.

Strana storia quella del ragazzo nato a Bovolone e tifosissimo dell'Hellas, che si è trovato a crescere calcisticamente nel settore giovanile dell'«ostile» Vicenza, senza però mai debuttare in prima squadra. Da qui è partito nel 2003, a 20 anni ancora da compiere, alla volta di Ferrara, dove ha disputato le sue primissime partite da professionista (9 in tutto), in C1 con la Spal. Prima esperienza e prima mezza bocciatura: nel gennaio 2004 arriva infatti il declassamento in C2, al Belluno in lotta per non retrocedere. Scapini mette a segno 5 reti in 13 partite, un bottino buono ma non esaltante, da giocatore che deve evidentemente maturare ancora per poter ambire a palcoscenici più elevati. E questa maturazione Scapini la insegue faticosamente nelle stagioni successive, tra chiaroscuri e passando da una squadra all'altra (Valenzana, Pro Vercelli, di nuovo Valenzana, Portogruaro ed infine Montichiari per un totale di 5 cambi maglia in 3 campionati), sempre in C2 e con una capacità di andare a segno costante ma senza squilli (lo score complessivo è di 65 partite e 16 gol fatti).

Lo Scapini che si trasferisce a Cuneo nell'estate 2007 è insomma un centravanti che a 24 anni cerca ancora la sua strada, sospeso tra sogni di gloria sempre più offuscati e la prospettiva che comincia a farsi concreta di un futuro da spendere tra i dilettanti. La seconda parte della stagione 2006/07, al Montichiari, lo ha infatti visto partecipe di una retrocessione ai play-out e pure il Cuneo, reduce da un sest'ultimo posto, non sembra garantirgli grandi prospettive.

Ed è invece proprio nella città piemontese che Scapini trova la sua svolta personale, partendo subito a razzo ed attirando le attenzioni dei media prima locali e poi nazionali. Quando, dopo 24 partite il suo bottino è di 18 reti, lo vanno ad intervistare i curatori del sito www.calciomercato.com, a conferma che il suo nome è ormai finito nei taccuini di numerosi addetti ai lavori. Le parole rilasciate in quell'occasione da Scapini spiegano così l'avvenuta esplosione: «Sinora si tratta della mia migliore stagione in carriera, ho trovato la continuità che mi mancava negli altri anni, lavorando bene e avendo la fiducia ripagata sul campo. Spero che qualcuno guardi quello che sto facendo, di sicuro sino a maggio o giugno non voglio prendere in considerazione nulla, tutte le mie attenzioni sono rivolte al Cuneo e al cercare di ottenere risultati quest'anno; poi se ci saranno offerte le valuteremo tutti assieme e vedremo che cosa fare».
Nelle gare successive Scapini trova il gol ancora 4 volte, ma non riesce però ad evitare alla propria squadra la roulette dei play-out (il Cuneo finisce quint'ultimo, con 42 gol fatti, di cui il 52% proprio da Scapini). La doppia sfida contro l'ex Valenzana (andata 2-0 per il Valenzana, ritorno 1-0 per il Cuneo con gol ancora di Scapini su rigore) sancisce la seconda retrocessione consecutiva per il bomber di Bovolone che però ormai è pronto a passare a palcoscenici più importanti.

Lo cercano infatti squadre di Serie B come Mantova ed Albinoleffe ma a spuntarla è il Verona di Nardino Previdi che lo preleva con la formula della comproprietà (l'altra parte del cartellino è del Portogruaro). Decisiva nella scelta è la passione per il club gialloblu del Matteo tifoso, che ora sogna un gol al Bentegodi sotto la «sua» curva. In attesa e nella speranza di vederlo davvero correre ed esultare sotto la sud, chiudiamo questo suo profilo con le parole che lui stesso ha usato per descrivere le proprie caratteristiche di gioco: «Mi definisco una classica punta di area, forte di testa e pronto a sfruttare ogni palla vagante o l' errore dei difensori. Insomma, il modello di riferimento è il grande Pippo Inzaghi, spesso ho cercato di studiare alla tv i suoi movimenti, perché credo che nessuno in Italia abbia il suo fiuto del gol. Ecco, direi che la differenza la fa l'istinto che ti consiglia di andare a coprire uno spazio piuttosto che un altro»». Un nuovo super-Pippo (seppure in formato LegaPro) per il popolo gialloblu? Al campionato l'ardua risposta.

Enrico