Ondřej Herzán Nato a: Pardubice, Repubblica Ceca Il: 3.3.1981 Nazionalità: Ceco Altezza: 174 cm Peso: 74 kg Ruolo: Centrocampista Palmares: 1 campionato Rep. Ceca (Sparta Praga 2004/05), 1 Coppa Rep. Ceca (2005/06) Club Scuola: Lazne Bohdanec (CZR)

In attesa dell’arrivo dell’uruguagio Abeijon, l’Hellas ha aggiunto, in chiusura del mercato altre due bandierine alla «multinazionale di provincia» gialloblu: quella guineiana di Karamoko Cissè e quella ceca di Ondrej Herzàn. Se si considera che già in rosa erano presenti i brasiliani Da Silva e Rafael, l’uzbeko Zetulayev, il Burkina Faso Dianda, il finlandese Hurme e il russo Iakovleski ci si mette poco ad intuire come il Verona targato Cannella detenga un autentico primato per la serie C, in un coacervo di nazionalità e di lingue che non ha precedenti nemmeno nella storia più che centenaria del club (mai l’Hellas s’era trovato con 9 stranieri in rosa). Acquistare un giocatore straniero da sempre stimola le fantasie e le speranze dei tifosi, ma dietro ad una pesca tanto abbondante ed eterogenea, il pericolo «bidone» si nasconde dietro l’angolo. Soprattutto se ad esserne protagonisti sono giocatori che già «puzzano» dopo aver toppato nelle loro prime esperienze in terra italica.

E’ questo il caso di Ondrej Herzan, centrocampista ceco ventiseienne, giunto lo scorso anno a Lecce con tante speranze e la prestigiosa raccomandazione di Zeman ma naufragato in fretta con i sogni e le utopie del compatriota. Per lui la prima esperienza nel bel Paese si è così chiusa con un mezzo buco nell’acqua: dopo una prima parte di stagione tra gli 11, il giovane ceco si è visto sfilare prima la maglia da titolare e poi la tuta da panchinaro, mano a mano che, con l’arrivo di Papadopulo in panchina e di sostanziosi rinforzi in campo, il Lecce ha ricominciato a prendere quota in classifica. Naturale così che quest’estate, di fronte ad un’ulteriore campagna di rafforzamento dei giallorossi, lo spazio per lui in Salento si sia ridotto oltre il minimo vitale fino a spingerlo, dopo aver rifiutato le avances di una non meglio precisata squadra di Mosca (il Cska?), ad acettare l’offerta della serie C e dell’Hellas.

Una scelta che dovrebbe rinvigorire lo spirito pugnace di Herzan che nella dimensione provinciale della terza categoria potrebbe ritrovare un palcoscenico simile a quello lasciato, da protagonista, nella terra natale. E’ infatti nei campetti della periferia ceca che Herzan è salito alla ribalta nazionale grazie alle convincenti esperienze nell’Atlantik Lazne Bohdanec (squadra del paese Lazne Bohdanec di 3.000 anime!), 4 gol in 44 partie, nel Pardubice, 5 gol in 29 partite, e nello Jablonec: 8 gol in 82 partite. Numeri che gli sono valsi più di una convocazione (ma nessuna presenza in partite ufficiali) nella nazionale ceca under 21 e, nell’estate del 2004, la chiamata del prestigioso Sparta Praga.

Nell’affascinante capitale boema però Herzan ha stentato parecchio, senza riuscire a sfruttare al meglio un così importante trampolino di lancio: le conquiste di un campionato (2004/05) e di una coppa nazionale (2005/06) sono state infatti vissute da Herzan da semplice comprimario, così come la sfortunata avventura in Champions League (quarto posto nel girone dietro ad Arsenal, Ajax e Thun): per lui tre presenze, di cui una sola intera (contro l’Ajax).

Insomma nonostante Herzan abbia sfiorato palcoscenici che molti dei suoi nuovi compagni gialloblu finora non si sono nemmeno sognati, quando è stato chiamato nei banchetti più prestigiosi, ha sempre fallito. Ora che la pagnotta sarà meno saporita, sarà chiamato a rimboccarsi le mani e ritirar fuori quella fame che lo avevano fatto emrgere dalla tranquilla campagna boema. Una discreta tecnica e buone geometrie sono il suo forte, ma per farle vedere ai tifosi del Bentegodi dovrà sgomitare, soprattutto se a Di Giulio e Corrent si aggiungerà, nella mediana gialloblu, il guerriero Abeijon.

Francesco