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Florian Myrtaj Nato a: Valona (Alb) Il: 15.09.1976 Nazionalità: albanese Altezza: 183 cm Peso: 74 kg Ruolo: Attaccante Palmares: 1 promozione in C1 (Teramo 2001-02) Club Scuola: Modena Nazionale: 6 pres. 0 gol |
Florian Myrtaj è il primo albanese nella storia dell'Hellas a vestire la maglia gialloblu. In realtà il suo rapporto con la terra natia è ormai limitato esclusivamente a qualche presenza in Nazionale, visto che da quasi 15 anni la sua residenza è in Italia.
Myrtaj infatti sbarcò nel «Bel paese» nel lontano 1989. In Italia c'era arrivato per disputare un torneo giovanile. E il torneo gli portò parecchia fortuna: Florian dimostrò grandi qualità e così il Modena decise di inserirlo nel proprio settore giovanile. Ed è qui in pratica che inizia la sua storia calcistica.
Il debutto tra i professionisti avviene nella primavera del 1995, all'età di diciotto anni, ma per vedere il bomber albanese calcare con stabilità i campi italiani bisogna aspettare un altro paio di stagioni. Nel Modena infatti Myrtaj non trova spazio e così la società emiliana decide di mandarlo in prestito al Sassuolo nel Campionato nazionale dilettanti. Myrtaj ha grande voglia di sfondare, ma come spesso accade ai più giovani, nonostante la buona volontà e le discrete prestazioni, fa una fatica tremenda a buttare la palla in rete. Il Sassuolo comunque ne intuisce le potenzialità e decide di confermarlo. E Myrtaj ripaga. Il bomber albanese infatti comincia a comprendere i trucchi del mestiere, si fa più esperto e smaliziato ricavandone un progressivo aumento delle reti segnate. Nel 1999, con il Reggiolo, sono addirittura 15, il che gli vale il titolo di capocannoniere del girone e il passaggio all'Alzano, club bergamasco neopromosso in B.
Myrtaj, soprattutto per la sua nazionalità di solito estranea al mondo calcistico, comincia a trovare spazio anche nei quotidiani nazionali dove cresce l'attesa di vedere all'opera in un torneo competitivo come la B, il bomber venuto da Valona. La curiosità dei giornalisti tuttavia rimane delusa. L'Alzano infatti dopo qualche amichevole estiva decide di disfarsi del ragazzo, ritenuto non competitivo per la categoria. Per lui si fa avanti il Teramo, squadra di C2. Myrtaj accetta volentieri e cominciano così tre anni indimenticabili.
In Abbruzzo infatti l'albanese diventa il simbolo del gioco ambizioso e spumeggiante della propria squadra e grazie agli schemi offensivi impartiti dal mister riesce a trovare la porta con incredibile facilità e continuità. Tra il 2000 e il 2002 mette a segno ben 41 reti in 53 partite, conquista due titoli consecutivi di capocannoniere del girone B nonostante le numerose partite saltate per infortunio e viene promosso in C1 al termine di un campionato dominato in lungo e in largo. Un cammino trionfale che dispiega su di lui i fari degli osservatori di mezza Italia.
Si parla di Messina, Palermo, Empoli e Bologna. A spuntarla è però il Parma che si aggiudica il cartellino e lo manda a Cesena per vedere come se la cava in C1. L'inizio è pazzesco. Arriva una tripletta alla prima giornata, una doppietta alla seconda, mentre nelle tre successive mette a segno sempre un rete. Dopo 5 giornate Myrtaj è in vetta alla classifica capocannonieri con 8 gol mentre la sua squadra, il Cesena, è prima a più tre dalla seconda. Il buon momento continua nei due mesi successivi, Myrtaj mette in rete un altro paio di gol e il Cesena mantiene il contatto con la vetta. Per entrambi tuttavia lo smalto d'inizio stagione comincia lentamente a venir meno. Distratto forse dalle voci di mercato (che già a gennaio lo vedono molto vicino al Verona) e innervosito dalla difficoltà a riprendere il filo interrotto con il gol, Myrtaj si smarrisce e la sua media-voto cala (rimanendo comunque buona: 6,34), anche a causa di un complessivo scadimento della squadra, che vede svanire i suoi sogni di promozione con la sconfitta in semifinale di play off con il Pisa. Myrtaj trova comunque il modo di rendersi protagonista aggredendo fisicamente e verbalmente un poliziotto reo di essersi avventato con eccessiva veemenza su un tifoso cesenate in evidente stato di ubriachezza e autore di una pacifica invasione di campo. La spacconata gli costa un denuncia e una multa ma in compenso l'albanese diventa ancora di più l'idolo della tifoseria cesenate.
Il resto è storia recente. Il Verona dopo il tentativo fallito a gennaio ci riprova e al termine di una laboriosa trattativa lo porta in riva all'Adige.
Le sue doti migliori sono la rapidità, la scaltrezza in zona gol e la grande forza di volontà. E' molto abile sia in area di rigore che in fase di contropiede dove risulta spesso micidiale. Non a caso il giocatore a cui afferma di ispirarsi è Di Vaio. Forse manca dal punto di vista fisico, ma a compiere il ruolo di ariete ci dovrebbe pensare Mihalcea. Insomma il suo impatto nella squadra dovrebbe essere positivo anche perché le sue caratteristiche si integrano bene sia con la fantasia e la tecnica di Adailton che con la forza fisica di Mihalcea. L'unica incognita semmai è legata al brutto finale della scorsa stagione.
Stagione 2003-04
A differenza del compagno di attacco Mihalcea non ha in pratica mai avuto guai fisici ed ha così potuto giocare con costanza e regolarità. Nonostante questo non è mai riuscito a trovare un feeling continuo con il gol, tanto che dopo i cinque gol segnati in sei partite ad inizio campionato è stato tre mesi in astinenza prima di risvegliarsi a febbraio (cinque gol in cinque partite) e ritornare in letargo per altri tre mesi. Dodici gol, di cui quattro su rigore, a fronte dei 3123 minuti giocati sono un bottino troppo magro per un bomber d'area come lui. Non ci sentiamo comunque di bocciarlo anche perché in campo ha sempre dimostrato di dare l'anima e i suoi continui movimenti hanno spesso aperto spazi per i suoi compagni.
Stagione 2003-04
A differenza del compagno d'attacco Mihalcea non ha in pratica mai avuto guai fisici ed ha così potuto giocare con costanza e regolarità. Nonostante questo non è mai riuscito a trovare un feeling continuo con il gol, tanto che dopo i cinque gol segnati in sei partite ad inizio campionato è stato tre mesi in astinenza prima di risvegliarsi a febbraio (cinque gol in cinque partite) e ritornare in letargo per altri tre mesi. Dodici gol, di cui quattro su rigore, a fronte dei 3123 minuti giocati sono un bottino troppo magro per un bomber d'area come lui. Non ci sentiamo comunque di bocciarlo anche perché in campo ha sempre dimostrato di dare l'anima e i suoi continui movimenti hanno spesso aperto spazi per i suoi compagni.
Stagione 2004-05
Solo quattro partite ed un gol per il capocannoniere del Verona 2003/04. Con Bogdani in pratica non c’è mai stata gara, almeno nella testa e nei progetti di Ficcadenti. Inevitabile così a gennaio la partenza per Catanzaro.
Stagione | Squadra | Serie | Presenze | Reti |
1994-95 | Modena | C1 | 1 | 0 |
1995-96 | Modena | C1 | 0 | 0 |
Ott.1995 | Sassuolo | CND | 24 | 2 |
1996-97 | Sassuolo | CND | 27 | 5 |
1997-98 | Reggiolo | CND | 32 | 8 |
1998-99 | Reggiolo | CND | 32 | 15 |
1999-00 | Alzano | B | 0 | 0 |
Set.1999 | Teramo | C2 | 27 | 6 |
2000-01 | Alzano | C1 | 1 | 0 |
Ott.2000 | Teramo | C2 | 23 | 16 |
2001-02 | Teramo | C2 | 30 | 25 |
2002-03 | Cesena | C1 | 28 | 12 |
2003-04 | Hellas Verona | B | 41 | 13 |
2004-05 | Hellas Verona | B | 4 | 1 |
Gen. 2005 | Catanzaro | C1 | 14 | 4 |
2005-06 | Catanzaro | B | 12 | 0 |
Gen. 2006 | Perugia | C1 | 15 | 0 |
Campionato | Coppe Nazionali | Spareggi/PlayOut | TOTALE | ||||||
Stagione | Serie | Pres. | Reti | Pres. | Reti | Pres. | Reti | Pres. | Reti |
2003-04 | B | 41 | 12 | 1 | 1 | 0 | 0 | 42 | 13 |
2004-05 | B | 4 | 1 | 1 | 0 | 0 | 0 | 5 | 1 |
Totale | - | 45 | 13 | 2 | 1 | 0 | 0 | 47 | 14 |
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