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L'arbitro De Marchi frustra il “miracolo” di Firullo
Nella storia delle sfide fra Verona e Spal ci sembra curioso citare anche una partita del campionato delle squadre B, torneo cui partecipavano formazioni miste di giovani e di riserve, dato che all'epoca non c'erano le sostituzioni e non era possibile portare i "panchinari". Il torneo riserve si disputò dal 1936-37 al 1953-54, prima di lasciare il posto al torneo De Martino e al campionato Cadetti, antesignano del campionato Primavera. Le riserve giocavano la domenica; il 4 gennaio 1953, mentre la prima squadra è impegnata a Modena, al vecchio Bentegodi si affrontano Verona B e Spal B e ne nasce un incontro piuttosto spigoloso, con direzione arbitrale del Sig. Bruno De Marchi di Pordenone fortemente contestata. Il cronista de L'Arena definisce l'arbitro friulano “corrivo” nei confronti dei giocatori della Spal, in particolare degli energici Barranco e Macchi.
Gli ospiti vanno in vantaggio al 13': lungo lancio di Princigalli per Pernigotti che salta il difensore gialloblu Ratti e batte il portiere Dante Bendin. Pareggio del Verona a 10 minuti dalla fine del primo tempo, al termine di un'azione corale Caldana – Biancardi – Cavallini che viene finalizzata da Poli.
Nella ripresa il Verona, che schiera a centrocampo il giovane Sante Begali, uomo destinato a diventare una delle “leggende” gialloblu con le sue 212 presenze, prova a far sua la partita e chiude gli spallini in difesa, ma non riesce ad andare in gol. Così, a pochi minuti dalla fine arriva la beffa. Pernigotti provoca Bendin che reagisce e l'arbitro sanziona il portiere veronese con l'espulsione e l'assegnazione del rigore a favore della Spal. Il difensore Rosario Firullo, classe 1932 di San Bonifacio, è costretto a togliersi la maglia (grigia, per l'occasione) e a infilarsi quella granata da portiere. Batte Orazi e Firullo fa il miracolo alzando sopra la traversa. Ma l'arbitro De Marchi ha visto qualche giocatore muoversi prima del tiro e fa ripetere il penalty. Stavolta batte Busnelli che non sbaglia e il Verona esce sconfitto 2-1, con un “finale giallo e... pericoloso per l'arbitro” (L'Arena).
Per la cronaca, il Sig. De Marchi non era esattamente un "signor nessuno”, dato che da lì a pochi anni avrebbe esordito in serie A e sarebbe diventato anche arbitro internazionale. E' passato agli onori della cronaca perché il 22 gennaio 1967, in occasione di Lazio – Juventus, non si avvide di un gol dello juventino De Paoli, il cui tiro si insaccò ma colpì la corda che teneva su la rete e rimbalzò secco verso il campo. De Marchi pensò che la palla avesse incocciato la traversa e non convalidò il gol. Un caso più unico che raro: un gol-fantasma non assegnato alla Juventus!
La “meteora” Liberalato...
A quanto pare Verona – Spal è partita di portieri improvvisati. Dodici anni dopo la sfortunata esperienza di Firullo, tocca a Eros Fassetta passare alla storia per la sua parentesi fra i pali della porta. E' il 28 marzo 1965, 27ma giornata del campionato di serie B, e il Verona ospita la Spal, nella quale milita nientemeno che Osvaldo Bagnoli. Fra i pali gialloblu debutta Mario Liberalato, appena acquistato dal Milan, dove faceva la riserva a Ghezzi.
La partita dell'ex rossonero dura neanche un tempo: ricadendo da una presa alta, il portiere si rompe la spalla ed è costretto ad uscire dal campo. Un infortunio gravissimo, come racconterà lo stesso Liberalato nelle Figurine Gialloblu di Raffaele Tomelleri: “Avevo un braccio distrutto, rischiavo di perderne completamente l'uso”. Il Verona resta senza numero uno: la sostituzione del portiere verrà introdotta, ironia della sorte, solo dalla stagione successiva, e tocca al terzino Eros Fassetta andare fra i pali. Fassetta se la cava alla grande, visto che resiste per quasi un'ora senza subire gol. E così succede l'imponderabile: ad un minuto dalla fine il giovane Giulio Sega, appena ventenne, segna il primo dei suoi 21 gol in maglia gialloblu regalando a mister Cadè un insperato successo per 1-0. Vittoria quanto mai preziosa visto che il Verona, prima di quella partita, era relegato al quartultimo posto in classifica, un solo punto sopra la zona retrocessione.
...e la “meteora” Guido Bissoli
Nei campionati di serie B, Verona e Spal si sono incontrate a Verona per 15 volte, con 11 vittorie gialloblu, 3 vittorie spalline, e 1 solo pareggio. Il pari in serie B non esce da ben 84 anni: la prima e unica volta fu il 17 settembre 1933. Finì 2-2 con una doppietta di Guido Bissoli, altra autentica meteora gialloblu, dato che giocò solo 2 partite, quella con la Spal e quella della domenica successiva contro la Comense (una pesante sconfitta per 6-0). Un ruolino di tutto rispetto, quello di Guido Bissoli: 2 reti in 2 incontri, una percentuale di realizzazione che, fosse stata su numeri più ampi e significativi, avrebbe del miracoloso!
L'ultima volta in serie B al Bentegodi fu invece 24 anni fa, il 13 giugno 1993: Marco Nappi, con una doppietta, mise la firma sulla vittoria della Spal per 2-1. A nulla valse il gol nel finale di Stefano Ghirardello. Era il Verona di Edi Reja, che da giocatore era stato compagno di squadra di Osvaldo Bagnoli nella Spal. Un Verona che buttò alle ortiche un campionato di vertice rimediando 6 sconfitte e 6 pareggi nelle ultime 12 partite di campionato, e chiudendo lontanissimo dalla zona promozione.
A forza di giocare al gatto col topo abbiamo scoperto che, dopo tanto, le altre contendenti alla promozione sono in grado di approfittare delle nostre sconfitte. Con la miseria di 15 punti nelle ultime 12 partite, il Verona può ritenersi fortunato se è ancora fra le prime 2. In questo periodo però il vantaggio sulla terza in classifica si è ridotto da 6 punti a 1 punto. E, guarda caso, la terza incomoda al momento è proprio la Spal. Lunedì sera abbiamo tutto da perdere, anche se il campionato è ancora lungo. A Ferrara, all'andata, il Verona svoltò pagina; è il caso di farlo di nuovo.
Paolo
La foto dell'arbitro De Marchi è tratta dal sito dell'AIA di Pordenone
La foto di Mario Liberalato è tratta dal sito Magliarossonera.it
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
H.Verona-Venezia?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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