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Il primo successo gialloblu nel 1982
Abbiamo molti precedenti a Genova sponda rossoblu, ben 34, anche se soltanto 9 sono relativi a gare di serie A. Le statistiche dicono che sui 9 incontri di serie A il Verona ha vinto per 2 volte, entrambe per 1-0. Nella stagione 1982-83, alla quarta giornata, il Verona colse il suo primo successo esterno del campionato grazie ad una autorete di ginocchio di Testoni all'85'. Il difensore genoano, nel tentativo di anticipare Fanna, mise fuori causa il portiere Martina che stava uscendo a raccogliere un pallone docile. Claudio Testoni è uno dei recordman di presenze con la maglia rossoblu del Genoa: 183 presenze in campionato in 7 stagioni e, curiosamente, nessun gol all'attivo. Fu anche merito suo se il Verona trovò la spinta per un filotto di vittorie che, dopo le due sconfitte iniziali con Inter e Roma, permisero alla squadra di Bagnoli di issarsi in vetta alla classifica alla settima giornata, dopo il successo sul Catanzaro. Da segnalare un'altra curiosità su quella gara del 3 ottobre 1982 a Genova: subito dopo l'autorete di Testoni, Piero Fanna fu sostituito da Flavio Fiorio, attaccante veronese che aveva compiuto 18 anni pochi giorni prima. Per Fiorio quella manciata di minuti a Marassi resterà l'unica apparizione in serie A. Per Fiorio, in quella stagione, ci fu solo un'altra presenza, in Coppa Italia, nel 5-0 contro l'Ascoli nell'andata degli ottavi.
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Al quattordicesimo tentativo
L'altro successo esterno del Verona sul campo dei grifoni è datato 3 dicembre 1989. Il gol di Alfonso Bertozzi sancì, alla 14ma giornata, il primo agognato successo di quel campionato, che il Verona affrontò in salita dopo la rivoluzione estiva. La rete del difensore gialloblu fu facilitata da un'uscita non proprio esemplare di Attilio Gregori, destinato a diventare poi il numero 1 gialloblu nella successiva stagione. Se il Verona trovò in quella vittoria lo slancio per una clamorosa rimonta, che si arrestò soltanto all'ultima giornata a Cesena, il Genoa dovette invece subire una pesante contestazione dei tifosi all'uscita dal campo. La squadra del professor Scoglio, difatti, era alla quinta sconfitta interna stagionale, avendo già visto il proprio terreno espugnato da Roma, Juventus e Cesena, oltre che dalla Sampdoria nel derby giocato con il Genoa padrone di casa. Era il Genoa di Signorini, Eranio e Aguilera, che solo qualche mese dopo, sotto la guida di Osvaldo Bagnoli, avrebbe conquistato l'Europa.
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Attaccanti a secco
In tutto, sono 6 le reti segnate in A dal Verona sul campo del Genoa: oltre alle 2 citate sopra, che hanno valso le due uniche vittorie esterne, va ricordata la doppietta di Mascetti nel 2-2 del 23 ottobre 1977, la rete di Storgato nell'1-1 del 29 aprile 1984 e, unica rete della storia realizzata da un attaccante di ruolo gialloblu, quella di Emanuele Del Vecchio nel lontano 1957. Rete peraltro inutile, dato che i padroni di casa si imposero 4-1, grazie alla doppietta di Dal Monte e ai gol di Barison e Frignani. Di quel Genoa faceva parte anche un altro famoso attaccante, che non andò tuttavia a segno in quella gara: Julio Cesar Abbadie, uruguagio recentemente scomparso a luglio 2014.
Negli ultimi 2 incontri disputati in serie A a Marassi, il Verona non è andato a segno: il 5 aprile 1992, con Corso e Liedholm in panchina, il Genoa di Bagnoli si impose 1-0 con un gol di Branco al 24' del primo tempo.
Lo scorso anno finì invece 2-0; sconfitta piuttosto indolore, visto che arrivava dopo i 6 punti casalinghi conquistati in pochi giorni nelle gare contro Sampdoria e Cagliari.
Si va quindi in cerca di un gol che manca, in serie A a Marassi, da circa 25 anni, assunto anche che nelle ultime apparizioni con la Sampdoria non abbiamo fatto molto meglio: basti pensare al 5-0 dello scorso anno. Anche sulla sponda blucerchiata il Verona non va a segno da tempo immemorabile: l'ultimo gol in A lo realizzò Galderisi nella sconfitta 2-1 dell'11 giugno 1989. Da allora, abbiamo sfidato la Sampdoria 4 volte in serie A sul suo campo, senza andare più in gol, e cogliendo un solo punto, frutto di uno 0-0 ovviamente, il 20 aprile del 1997.
Complessivamente, il digiuno di gol gialloblu a Marassi in sfide di serie A dura da 6 partite (4 con la Samp e 2 con il Genoa) o, se preferite, da 612 minuti, tanti ne intercorrono dalla rete di Bertozzi.
Paolo
Già nei nostri calcoli, la sosta di fine marzo avrebbe dovuto definire la situazione del Verona: calendario invernale agevole, una serie di scontri diretti, squadra che si presentava rinvigorita dal contributo dei nuovi arrivati erano tutti elementi che potevano giocare a nostro favore. Il sogno era quello di agganciare lo Spezia e giocarsi le ultime partite in un vigoroso testa a testa. Tutto andato a ramengo. Il Verona ha mostrato, partita dopo partita, grossi limiti mentali, tecnici e persino fisici. Al contrario, Spezia e Sampdoria hanno dimostrato di avere una compattezza e un livello tecnico che noi neppure ci sogniamo. Ma è stata la partita con la Fiorentina la svolta negativa. Una gara gestita malissimo, sottovalutata sia dalla panchina che dai giocatori, nessuna contromisura, nessuno spirito di battaglia messo in campo. Da quel momento si sono spente le luci, accumulando solo stress e tanta confusione. Ci è andata bene a Spezia, dove l'errore di Kallon è stato compensato dal miracolo di Perilli, ma il palo di Nzola ci ha graziato contro un avversario molto più combattivo di noi; ci è andata bene anche con il Monza, padrone del campo per tutto il secondo tempo, contro il quale non abbiamo mai tirato in porta (salvo il gol di Verdi) anche questa volta graziati da Pessina. Non poteva finire altrimenti a Genova dove Gabbiadini ha ricordato a noi tifosi gli errori di un anno intero e ha sorpreso perfino il fatto che i doriani partissero con 7 punti in meno in classifica. Loro oggi hanno dimostrato di essere una squadra viva, noi invece ci siamo definitivamente arresi concedendo tutto il primo tempo. Ma che approccio è stato fatto alla gara?
[continua]Riepilogo stagionale e classifica generale
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