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PROSSIMO IMPEGNO
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C’è poco da fare, Verona – Vicenza non è e non potrà mai essere una partita come le altre; per me è «la partita».
La mia prima volta di Verona – Vicenza (campionato di serie A 68-69, prima noi eravamo in B e loro in A) è stata assai tribolata visto che il 26 gennaio (ultima giornata del girone di andata) c’era una nebbia ma una nebbia che si è reso necessario il rinvio e il recupero dopo un paio di settimane. L’attesa per il mio primo derby quindi aumentava spasmodicamente, e questa tensione provata nel gennaio ’69 rimane ancora invariata mentre scrivo queste righe, la domenica mattina del 25 marzo, in attesa di questo ennesimo scontro; credo che sia l ... [continua]
Il prossimo turno infrasettimanale proporrà l’occasione di poter sfruttare nuovi bonus nel Torneo dei Pronostici. In pratica, ogni 3 punti realizzati determinano l’accredito di 1 punto nella classifica totale. In questo modo, 4 punti possono essere ottenuti o indovinando il punteggio finale, oppure azzeccando 3 pronostici (vittorie, pareggi, sconfitte). E così via.
Per poter usufruire del bonus occorre indicare, in un’unica soluzione, il pronostico cumulativo di Hellas – Arezzo, Frosinone – Hellas e Mantova – Hellas. Questo comporta un rischio, è chiaro, ma anche un’opportunità per la classifica finale. Ovviamente, il risultato indicato non può più essere modificato dopo la prima partita, pena l’eliminazione d ... [continua]
Sabato 9 dicembre 2006 ore 9.45 mi devo proprio alzare, stancamente scendo dal letto e mi preparo al grande giorno, sono mesi che parliamo del derby di casa, derby che a essere sinceri avrei volentieri evitato (in B!).
Ore 11.15 arrivano le mie sorelle con i loro monili juventini, Fabio dal canto suo ha già indosso la maglietta dell'Hellas, ok, il derby è iniziato.
Ore 12.00 partiamo alla volta di Torino, devo controllare la strada, non più quella familiare del Delle Alpi, andiamo all'Olimpico, non più la massima serie, per la prima volta mi troverò di fronte alla Signora che gioca nella serie cadetta.
Ore 12.30 siamo ... [continua]
Juventus-Verona, campionato di serie B 2006/2007: fa un certo effetto associare questa sfida a un così misero palcoscenico. Vent'anni fa Juventus e Verona si giocavano scudetti, coppe Italia, ottavi di finale di Coppa dei Campioni. Sabato 9 dicembre si giocavano tre punti in un campionato di serie B...chi avrebbe potuto dirlo! La sfida si disputa dopo tanti anni al Comunale di via Filadelfia, ironia della sorte teatro di quelle straordinarie sfide tra campioni irripetibili: da una parte i Platinì, i Boniek, i Rossi, gli Scirea e i Cabrini, dall'altra i Briegel, gli Elkjaer, i Galderisi, i Tricella e i Di Gennaro...oggi da una parte ci sono i Palladino, i Bojinov, i Bou ... [continua]
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E' la terza volta in questo campionato che seguo la squadra in trasferta e vi assicuro che ne vale la pena, non fosse che per godere della pregiata compagnia dei miei compagni di viaggio e per i cd di cui mi omaggia mr. Chivers in queste occasioni. Nell'ordine «Kind of Blue» di Miles Davis per la sfortunata uscita a Piacenza, una splendida raccolta di rock anni 70 per il vittorioso derby al Menti e uno strano mix fra inni di quartiere e rock anni 80 per questa uscita nella Marca .
Quasi 700 anni or sono, Cangrande, senza dannarsi troppo l'anima, ci mise poco più di 10 giorni a conquistare Treviso: riusciranno i blues in 90' più recupero a ricordare ... [continua]
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Per me è una trasferta piuttosto strana quella di Treviso e la ragione sta nel fatto che prima del 1997 era dal 1954 che le due squadre non si incontravano. Io nel ’54 sono nato ed ho iniziato ad andare regolarmente allo stadio nel 1967, ho quindi visto il Treviso per la prima volta a 43 anni; per me la squadra di calcio «Treviso» non esisteva proprio, apparteneva a quel «calcio minore» verso il quale noi tifosi gialloblù abbiamo sempre rivolto uno sguardo piuttosto distaccato. L’importante realtà economica della «Marca» ha fatto si che in quegli ultimi anni del XX secolo le squadre cittadine si presentassero tutte ai vertici dei rispettivi sport, nel ... [continua]
Un derby è sempre un derby, una partita particolare, questo poi è Il derby del Veneto non se la prendano le altre compagini ma non c'è storia nel confronto delle rivalità. Vincerlo poi, e in trasferta, è un'emozione unica.
Ci avviamo di primo pomeriggio io ed il mio amico, amico per la pelle, escluso il calcio, da sempre, lui di fede biancorossa, io gialloblù. Dall'auto due sciarpe sventolano gialloblù dalla mia parte, biancorossa dalla sua, penso sia l'unica macchina così bardata in tutta la provincia, anzi del triveneto. Si attendono degli amici al casello dell'autostrada e ... [continua]
dal nostro inviato Ivan
Arriva il Sabato di Piacenza , il “mio” Sabato . Non è certo la prima partita del Verona Hellas che vedo . Ne ho viste tante , specie in trasferta , ma ogni volta è come se fosse la prima volta , col cuore che se ne va per conto suo , le mani che iniziano a tremare , che prendere appunti si fa difficile . Quando entro , alle 15.30 , lo stadio è ancora semivuoto , la gente è spensierata e cammina come se stesse andando a un pic-nic . Questi vengono allo stadio per divertirsi , noi per soffrire , e perché stiamo aspettando un qualcosa che dovrà pur tornare prima o poi .
Inizia la partita , attacchiamo ver ... [continua]
Dai nostri inviati Fabio e Florin
Io e mio figlio Florin partiamo da Roma a mezza mattina, e dopo aver gustato un po' di aria di mare e di sole fin troppo caldo, decisamente fuori stagione, nonché uno spuntino a base di specialità locali, ci rechiamo allo stadio.
Già nel corso della mattinata abbiamo avuto modo di verificare la tradizionale cortesia e ospitalità della gente d'Abruzzo (è molto facile scambiare due chiacchiere con qualcuno, e non solo di calcio), e in tribuna, ove siamo «in incognito», ci rendiamo subito conto che potremo passare un pomeriggio tranquillo senza preoccuparci troppo di essere tifosi della squadra ospite.
Tra le tifoserie non corre buon sangue e si vede non appena e ... [continua]
Nel marzo del 1959, John Steinbeck il famoso autore di Furore, Uomini e topi, la Valle dell'Eden etc etc, si recò in Inghilterra per recuperare gli studi di Thomas Malory del Quattrocento sulla Morte di Artù e poi comporre un grande romanzo storico. Per l'occasione aveva affittato una villa nel Somerset, in piena atmosfera medioevale, e scrisse uno dopo l'altro i vari capitoli che raccolgono la tradizione orale di Merlino, re Artù e i Cavalieri della Tavola rotonda. Una volta arrivato al momento del tradimento di Lancillotto con Ginevra ebbe però un blocco improvviso. Eravamo arrivati ad ottobre, il paesaggio era cambiato e la natura iniziava ad accendere colori ed intensità che mal si accompagnavano con i momenti più drammatici della storia. Il problema era che, ricordando la sua lontana infanzia californiana, Steinbeck aveva sognato in mille occasioni con la fantasia di essere lui stesso a volte re Artù e a volte il prode Lancillotto, e pur conoscendo la storia, ora che doveva comporla in maniera organica, non era più in grado di farlo. L'amore verso quei personaggi meravigliosi e il tradimento erano diventati per lui inconciliabili. E il presente narrativo opprimente. Esattamente come la storia che i prossimi giorni saremo costretti a vivere con il nostro Verona con la ripresa del campionato, abbandonato al suo destino in fondo alla classifica. Una storia di amore (la nostra) ma anche di tradimento per quello che Setti, i dirigenti e i giocatori ci hanno consegnato.
[continua]Riepilogo stagionale e classifica generale
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