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PROSSIMO IMPEGNO
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Di Adalberto Scemma
Dal «Guerin Sportivo» del 27 ottobre – 2 novembre 1982
LA SQUADRA DEL GIORNO / VERONA
Sull'attenta programmazione di Mascetti e Bagnoli, l'arrivo di Dirceu ha fatto scattare la scintilla della classe. Così sono maturate le cinque vittorie consecutive e il primato in classifica. Con Guidetti e Zmuda in panchina...
VERONA. Due mazzate subito in avvio (Inter e Roma pronte a razziare – la moviola è garante – con la complicità di arbitri Rocambole...) poi un'escalation dirompente. Cinque vittorie l'una in fila all'altra, Juve, Genoa, Avellino, Pisa e Catanzaro prese d'assalto e messe sotto senza possibilità di repliche. È stato così che il Verona, per la prima volta nell ... [continua]
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L'AUTUNNO DELL'HELLAS
Quanto segue non vuole essere un riferimento alla fase decadente che sta vivendo la nostra squadra, ovvero «quella successiva alla piena maturità, che segna l'inizio del declino» (come recitano i vocabolari), quantunque tanti segnali lo possano far pensare.
Più prosaicamente vuole venire incontro all'intenzione del nostro puntualissimo Andrea di uscire con i tabellini del Verona in Mitropa Cup, il giorno stesso del primo incontro della nostra seconda partecipazione a cotanta manifestazione: il 20 Ottobre, giust'appunto in Autunno.
Premesso che il nostro sito nell'Area Competizioni/L'Hellas in Europa/Mitro ... [continua]
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Arnaldo Porta, o meglio, Anardi Porta detto Arnaldo, lo sappiamo tutti, è il giocatore che detiene il record di reti segnate con la maglia del Verona.
Oggi, 126esimo anniversario della sua nascita, gli dedichiamo una scheda nuova di zecca. Con l'occasione aggiorniamo anche i suoi dati anagrafici correggendo la sua data di nascita che ovunque è riportata come 5 ottobre 1896 ma che grazie alle ricerche d'archivio posticipiamo di un giorno, quindi al 6 ottobre.
Non ultimo dettaglio, veniamo a conoscenza anche del fatto che il giovanissimo Porta risulta il primo oriundo italo-brasiliano tesserato per una squadra di calcio italiana.
Un altro tassello della storia del Verona che va al proprio posto.
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Fin dalle prime apparizioni stagionali del Verona marchiato Cioffi era evidente come alla squadra servisse una buona dose di brio. Puoi costruire una squadra fisica fin che vuoi ma un giocatore di fantasia in grado di creare gioco è imprescindibile. Arrivati a fine mercato senza aver trovato soluzioni la scelta è stata quasi obbligata ma allo stesso tempo anche naturale e quasi...continua nella scheda
La presenza assidua del Verona nella massima serie, con una striscia di quattro campionati consecutivi che non accadeva più dagli anni Ottanta, comporta anche l'onere di aggiornare piuttosto di frequente l'albo delle reti centenarie al passivo. La rete segnata da Luis Alberto nel corso di Lazio-Verona 2-0 è stata la n. 1400 subita dal Verona nei campionati di serie A, e la registriamo a poco più di 19 mesi dalla rete n. 1300 che fu segnata da Hirving Lozano in Verona–Napoli 3-1 del 24 gennaio 2021.
La rapida sequenza delle reti centenarie al passivo è dovuta in buona parte alle 59 reti incassate dal Verona nello scorso campionato 2021-22, che però ha registrato un significativo dato: per la prima volta dopo molti anni, per l'esattezza dal 1986-87, il Verona ha concluso il campionato con una differenza reti attiva (+6).
Ad aprire le marcature nella partita dell'11 settembre 2022 con la Lazio è stato, manco a dirlo, Ciro Immobile, alla sua decima realizzazione contro il Verona. Immobile raggiunge Giuseppe Savoldi al secondo posto della graduatoria fra i bomber avversari, ad un solo gol da Gabriel Omar Batistuta, che ha infilato la porta gialloblu per ben 11 volte in carriera.
In quanto ai marcatori «centenari», ecco l'elenco aggiornato:
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A Verona il 12 settembre 1982 fa ancora caldo. Sotto il balcone di Giulietta gli ultimi tedeschi in gita si fanno fotografare mentre toccano il seno della bella Capuleti, si aggirano tra gli arcovoli dell'Arena e consumano gelati da passeggio, alzando gli occhi verso le bellezze senza tempo della città oltre cui, per dirla con Shakespeare, non vi è che «dolore e disperazione».
Qualche chilometro più in là, in periferia, nell'arena intitolata al decano dello sport veronese, Marcantonio Bentegodi, gli spalti sono gremiti a sfiorare il tutto esaurito. Qualche settimana prima di festeggiare la 3^ coppa del mondo, Verona aveva salutato anche il ritorno dell'Hellas in serie A, dopo 3 campionati nell'inferno della B in cui la gloriosa squ
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CENNI SUL REGOLAMENTO
Con l'edizione 1982-'83, il numero delle squadre partecipanti alla Coppa Italia viene portato a 48, aggiungendo alle 16 di serie A e alle 20 di serie B anche le prime 6 classificate dei 2 gironi di serie C1. La prima fase prevede 8 gironi da 6 squadre (2 di serie A per ogni girone) con partite di sola andata e passaggio del turno riservato alle prime 2 classificate del girone. Dal secondo turno si passerà all'eliminazione diretta con incontri di andata e ritorno come nelle Coppe Europee, compresa la regola del gol in trasferta che vale doppio in caso di parità.
1^ FASE
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PREMESSA
Il campionato 1982-'83 è stato sicuramente uno dei più importanti nell'intera storia del calcio italiano. A prescindere dall'eccezionale exploit del nostro Hellas, che disputò una stagione fantastica (seconda solo, in termini di gioco e risultati, a quella dello scudetto), tutto il panorama calcistico italiano si apprestava ad una svolta importante, preparandosi a diventare capofila del calcio europeo e mondiale fino ad almeno metà degli anni '90. Dopo i fasti delle milanesi negli anni '60, i club italiani non erano più riusciti ad imporsi sulla scena internazionale, fatta eccezione per la vittorie del Milan nella Coppa Coppe del 1973 e della Juventus nella Coppa Uefa del 1977. Catenacciaro e chiuso nei propri c ... [continua]
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Ajdin Hrustic è nato a Melbourne nel 1996 da padre bosniaco e madre rumena. Passaporto australiano ma cittadino del mondo nel vero senso della parola.
Ha girovagato infatti nei settori giovanili di mezza Europa (Notts Forest tra gli altri) trovando infine un ingaggio ...continua nella scheda
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Il calciomercato europeo ogni anno che passa diventa sempre più schizofrenico. Quello italiano poi oltre a diventare schizofrenico diventa anche sempre più povero e si assiste ad una vera e propria caccia all'uomo su pochi nomi sui quali si accalcano più squadre contemporaneamente. Probabilmente merito di qualche procuratore che agisce da «profumaio» e ...continua nella scheda
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
Como-H.Verona?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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