Premettiamo che non ci aspettavamo molto dal mercato invernale. Non ci aspettavamo rivoluzioni ne tanto meno colpi mirabolanti con grossi investimenti.

Così in effetti è stato, sono arrivati tre giocatori praticamente a costo zero (per ora) le cui trattative non sono state propriamente impegnative da portare a termine.

Di cosa ci lamentiamo quindi? Innanzitutto ci spiace che Gibellini e Siciliano non ci abbiano stupito con l'arrivo di un grande attaccante o di un forte terzino, magari. Pazienza.

Non portiamo pazienza invece sulle operazioni in uscita che non ci sono praticamente state, se non per il povero Torregrossa che a questo punto era anche il meno indicato tra i giocatori da cedere. Grazie ad un «mercato bloccato, durissimo e senza movimenti» , come si è giustificato Gibellini, ora ci ritroviamo con due rose e mezza composte da almeno 6-7 giocatori che probabilmente non solo non vedranno più il campo ma nemmeno la panchina. Cerchiamo di toglierci la questione dalla mente: quello della rosa ampia da gestire non è un problema del tifoso ma solo della società-allenatore. In fondo a noi interessa chi scende in campo e non chi scalda la tribuna.

La cosa che scoccia però è sapere che l'ordine di scuderia era «acquistare solo a fronte di cessioni». Non abbiamo più nemmeno una squadra «amica» a cui cedere in blocco due-tre giocatori come era stato fatto qualche anno fa con il Rovigo? Evidentemente no.

Riguardo i giocatori in ingresso non c'è molto da riferire.

Sandro Peretti (classe 1987) è un terzino mancino con spiccate doti offensive. Nel Castelnuovosandrà in serie D si è messo in luce con nelle buone prestazioni comprese alcune reti. E' fortemente sponsorizzato dal Presidente Martinelli e per lui questa rappresenta l'occasione di una vita. Può confermarsi come può fallire. E' una scommessa su cui vale la pena puntare, soprattutto se il campionato dovesse continuare su questi binari di mediocrità.

Cristian Tiboni (classe 1988) lo conosciamo bene. Il rapporto col Verona si è interrotto per una stagione e mezza durante la quale il promettente attaccante non ha trovato fortuna ad Ascoli e in Bulgaria, più per le condizioni ambientali che per demeriti calcistici. Ora la storia può proseguire ed è fondamentale che duri più di questi ultimi quattro mesi di campionato. C'è un diritto di riscatto della metà che è già stato fissato e a questo punto è doveroso investire su questo giocatore. Tiboni vuole giocare nel Verona e margini di crescita ce ne sono ancora molti. Le premesse per non deludere ci sono tutte.

Aiman Napoli (classe 1989) è un «top primavera» di qualche anno fa quando divenne capocannoniere del campionato con l'Inter. Poi le esperienze in B con Modena e Crotone con molte presenze e pochi gol. E' una seconda punta di movimento molto tecnica che in serie C può saltare facilmente l'uomo e creare superiorità numerica. Un giocatore che ci mancava, dato il protrarsi dell'assenza di Berrettoni. Anche su di lui abbiamo l'obbligo di investire per il futuro acquistandone la metà dall'Inter a fine stagione.

La rosa del Verona, ora, è in grado di raggiungere i play off? A nostro avviso si. Era in grado di raggiungerli prima, è ancora più in grado di raggiungerli adesso. Che poi ci si riesca questo è tutto da vedere. Oramai la stagione è in parte compromessa e per riacciuffare il quinto posto servono una serie di risultati positivi da prima in classifica in fuga.

Vediamo il lato positivo del mercato: se al posto di Tiboni e Napoli fosse arrivato Godeas non solo non avremmo avuto più garanzie di resa per l'immediato ma avremmo nemmeno potuto investire sul futuro.

Per fortuna Gibellini ha fallito il suo «obiettivo primario» .

Valeriano