Roma, 25 Maggio 1958: Lazio-Verona 4-0 ultima di Campionato. Si chiude mestamente, in questo modo, il primo torneo nella massima divisione del Verona. Posizione: ultimo posto.
E sì che c'era stato anche il cambio dell'allenatore: Piccioli, l'artefice della promozione dell'anno prima, aveva ceduto la panchina a Bonizzoni, coadiuvato da Tavellin che ricorda così quella sua esperienza:
«Il ritorno è un calvario. Ci sono domeniche da ricordare, come la vittoria per 5-3 sulla Samp con cinque reti di Del Vecchio e il 4-3 contro il Napoli ma per il resto… Entra in crisi Rosetta, Bagnoli è bloccato a letto da una broncopolmonite, Ghizzardi è fuori con una spalla rotta, poi si fa male Ghiandi, Gundersen continua a ingrassare e anche Del Vecchio risente di guai muscolari. Piccioli è nervoso. Mondadori lo mette a riposo e chiama Bonizzoni e il preparatore atletico Vanzan. Bonizzoni punta al Milan. In panchina vado così io. Niente da fare. Il Verona ottiene tre punti in dodici partite e chiude all'ultimo posto. Lancio alcuni giovani: Cera, Benedetti, Meggiorini».
Improvvisamente, la bomba: Atalanta sotto inchiesta per illecito, rischia la retrocessione. Continua Tavellin:»Ecco la possibilità di disputare lo spareggio con la seconda di B, il Bari. Il teste chiave è un benzinaio con distributore sulla strada del lago. Ha assistito al presunto illecito. Lo prendiamo, lo nascondiamo, quasi un sequestro, per impedire a quelli dell'Atalanta di intervenire. E in attesa del verdetto giochiamo alcune amichevoli. L'Atalanta viene retrocessa e il Verona ammesso allo spareggio: andata a Bologna e ritorno a Roma, in luglio. Mondadori chiama Gipo Viani visto che Bonizzoni era già impegnato nella campagna acquisti del Milan. Io dico: andiamo a Casalecchio sul Reno così ci avviciniamo a Bologna ed entriamo subito in clima spareggio. Viani replica: andiamo in collina, al fresco, nel Varesotto e poi piombiamo a Bologna ossigenati e pieni di energie. E invece eccoci a Bologna, in un forno, come tanti pesci a boccheggiare. Vince il Bari, gol di Erba. Impossibile ribaltare il risultato. Nei giocatori non c'è benzina. E' una tremenda delusione; vengo a sapere che il Bari si è preparato a Casalecchio, abituandosi al caldo di Bologna. La settimana dopo giochiamo a Roma, meglio del Bari, ma perdiamo per due gol del solito Erba. Io piango; gli amici baresi che mi ricordano ancora, mi regalano complimenti e pacche sulle spalle. Mondadori regala lo stesso un premio a Viani e uno a me, e dice basta. Basta col calcio, basta col Verona».
Questa è storia di quasi cinquant'anni fa: un Presidente ambizioso che voleva lanciare il Verona verso grandi splendori, si ritrova senza entusiasmo e con nessuna voglia di ritentare la scalata.
Domenica, comunque vada, nessuno dovrà dire basta, domenica dovrà essere l'inizio di un percorso nuovo, non mi interessano i nocchieri che guideranno la nostra rotta in futuro, voglio solo approdare in un porto sicuro.
CARLO
Foto 1: Tavellin e Del Vecchio
Foto 2: Viani e Bonizzoni
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