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PROSSIMO IMPEGNO
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"Attento si fermò com'uom ch'ascolta;
chè l'occhio nol potea menare a lunga
per l'aere nero e per la nebbia folta"
(Inferno, Canto IX, 4-6)
L'ultima volta del Verona al Tardini, la sera del 29 novembre 2011, la “nebbia folta” dominante in Val Padana aveva concesso un breve intermezzo per permetterci di assistere alla gara di Coppa Italia. Quella serata fu un'autentica festa per un nitido successo 2-0 contro una squadra di categoria superiore, seppure imbottita di riserve. Ad onor del vero, anche l'Hellas non era propriamente quello titolare, tant'è che quella sera la cabina di regia fu affidata a Doninelli, e fece la sua prima ed unica comparsa in maglia gialloblu ... [continua]
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In occasione della sfida interna con il Torino, scopro più di qualche analogia con la stagione 1968/69 e nessi in comune con l'avversario di turno: Hellas neo promosso in serie A, al quale il calendario riserva uno scherzo di cattivo gusto (3 trasferte consecutive valgono il nostro esordio tutto in salita), una marea di giocatori destinati a cambiare casacca di lì a qualche stagione (Maddè, Mascetti e Bui da una parte, Moschino dall'altra, senza peraltro riuscire a ripetersi) e persino il tecnico destinato a lasciare Verona per poi ritornarci in seguito (Cadè). C'è tra i gialloblu un bomber eccezionale, Gianni Bui, che ricorda tanto nello stile, nel modo di stare in campo e nell'efficacia il nostro grande Luca Toni. E ... [continua]
Posso ritenermi fortunato. Posso ritenermi fortunato perché sono stato bambino negli anni migliori della mia squadra. Posso ritenermi fortunato perché mi ricordo del calcio degli anni 80, quando lo spettacolo cominciava già ad essere business ma non troppo, quando gli stranieri erano solo due e se ne sbagliavi uno dei due eri praticamente retrocesso.
Già…gli stranieri…gli idoli di tutti i bambini…è la stagione 1986/87 e non ho nemmeno 10 anni, ho impressa ancora negli occhi la festa di due stagioni prima tanto che, per dire, nel mio astuccio la matita gialla e quella blu continuano ad essere le più consumate di tutta le serie. Praticamente vivo con la convinzione che la mia squadra sia la più forte del mondo. Sono prop ... [continua]
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Il campionato 1971/72 è stato uno dei più emozionanti della storia gialloblu. A complicarlo ci furono il ridimensionamento voluto da Garonzi (cessione di Clerici), alcuni infortuni importanti (Pizzaballa e Battistoni), l'assurdità del calendario che impose all'Hellas di giocare le ultime due partite della stagione in trasferta. Più un brivido finale, dopo i titoli di coda, che poteva mettere tutto di nuovo in discussione. E' stato ricordato come il campionato del lungo testa a testa con il Catanzaro per non retrocedere in serie B. Quando Roberto Bartoluzzi, a Tutto il calcio Minuto per Minuto, declamava la classifica i tifosi gialloblu contavano con le dite il numero di squadre elencate di seguito, sospirando solo quando erano p ... [continua]
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Prendendo in esame gli ultimi 50 anni della storia gialloblu, ci rendiamo conto che i rapporti tra Inter ed Hellas non sono mai stati molto intensi dal punto di vista dello scambio di giocatori. Ultimamente i movimenti di mercato si sono intensificati ma è presto per parlare di un'inversione di tendenza. Complessivamente, sono pochi gli ex nerazzurri venuti in riva all'Adige a mostrare le loro qualità. Una quindicina in tutto.
Se vogliamo, possiamo raggrupparli in tre grandi categorie.
Ci sono quelli che hanno lasciato Milano perchè lì non hanno sfondato. Usciti quasi tutti dal settore giovanile, non sono poi riusciti a ritagliarsi uno spazio e hanno provato a rilanciarsi a Vero ... [continua]
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Si freme per il secondo turno e quando dall'urna di Ginevra esce il semisconosciuto Sturm Graz («sturm» in tedesco vuol dire tempesta), i tifosi sono soddisfatti. Le cose però, stavolta, non andranno come previsto. Il Verona deve giocare ancora una volta la prima partita in casa, e ancora una volta il Bentegodi si colora di gialloblu.
È il 19 ottobre 1983. Lo Sturm Graz fa sicuramente meno paura della Stella Rossa, ma al contrario degli slavi non snobba affatto il Verona presentandosi all'appuntamento armato di concentrazione e di uno schieramento tattico frutto di un attenta analisi degli avversari. Si può dire, col senno di poi, che la sfida tra le due squadre dura solo 45 minuti: il primo tempo della gara di andata. Il Verona ... [continua]
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Premessa. A partire dalla fine degli anni 70 le trasferte di Bologna hanno dato ben poche soddisfazioni ai nostri colori, culminate nella tragicomica sconfitta per 6 a 1 della stagione 96/97. Tra l'altro, in più di una circostanza ci siamo trovati a dover affrontare i padroni di casa in crisi, con allenatore e giocatore contestati e desiderosi rimettere a posto classifica e morale proprio contro il Verona. E noi, diciamo così, siamo stati molto sensibili nei riguardi delle difficoltà bolognesi. Ora, visto che la rubrica richiama circostanze storiche che sembrano oggi molto attuali, non ho alcuna intenzione di portarmi sfiga da solo. Ecco perchè mi sono messo a riparo raccontando una vicenda umana. Che merita davvero il nostro r ... [continua]
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Nei precedenti flashback che anticipavano le partite di questo campionato abbiamo finora annoverato solo sconfitte, attirandoci qualche critica dall'ala più superstiziosa dei nostri affezionati lettori. Questa volta vogliamo invertire nettamente la tendenza e per introdurre la sfida di domenica scegliamo una vittoria. Vittoria assolutamente roboante, un 6-1 di oltre 80 anni fa.
Siamo nel campionato 1931-32, in serie B, categoria che esiste solo da poche stagioni e nella quale il nostro Verona fatica a trovare un posto al sole. Il campionato per la squadra gialloblù parte abbastanza male. Qualche sconfitta di troppo relega il Verona ad una posizione anonima pur disponendo di un organico valido. Il 6 dicembre 1931 il Verona che viene
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Essere portiere di riserva significa essere un po' filosofo. O meglio, prendere la vita (professionale) con filosofia. Non esiste ruolo più difficile da sostituire: puoi rimanere fermo un campionato intero, seduto in panchina a guardare gli altri e sperare che arrivi il tuo momento. Ma poi, quando arriva quel benedetto momento, ti giochi tutto - reputazione e futuro - in pochi minuti, senza avere come alleati la sicurezza e l'abitudine. È un po' la storia di Drogo del Deserto dei Tartari: arriverà mai il mio turno? Si può essere pronti tutta la vita senza mai riuscire a misurarsi?
La storia che vogliamo raccontare è quella di Angelo Colombo, un'eccellenza nel mondo dei portieri di riserva degli anni 70. È stato ... [continua]
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Chi l'avrebbe mai detto che la sfida Verona-Sassuolo si sarebbe presentata, un giorno, in serie A?
Dato che i precedenti tra noi e gli emiliani sono solamente otto e tutti concentrati negli ultimi 6 anni, vorremmo in quest'occasione ricordare il primo scontro avvenuto al Bentegodi, quello del 20 gennaio 2008, ovvero meno di 6 anni fa.
Riguardo a quella partita, o meglio, a quel giorno, ci sono parecchie cose da raccontare e bisogna cominciare da un po' più lontano . Meglio partire da quel che è successo prima di quella data.
Il Verona comincia l'anno solare 2008 all'ultimo posto del girone A della C1. Il Conte chiama come nuovo direttore sportivo Giovanni Galli, Davide Pellegrini viene accantonato e alla
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Sintetizza così mister Zanetti l'avvio di Campionato gialloblù:Non neghiamo che era un sogno iniziare con due vittorie così.. Ed ha perfettamente ragione: i 6 punti conquistati contro Napoli e Genoa e, aggiungo, la prima mezz'ora contro la Juventus hanno evidenziato non solo la caratterialità che tanto ci piace ma anche una duttilità tattica sorprendente e che merita di essere affrontata perché non ha nulla di casuale. C'è una logica aziendale ben precisa. Il Verona di Sogliano ha potenzialmente due rose: alla prima, che disputa il Campionato di serie A, se ne aggiunge una seconda, che potremmo definire Verona B Fantasma composto dalla generazione di ex Primavera che sono andati a fare esperienza in Lega Pro avendo concluso il loro ciclo, più tutta una serie di giocatori a margine della prima squadra finiti in prestito in serie B e nei campionati esteri. Siamo all'evoluzione del progetto Mantova (poi concluso anche a seguito delle nuove normative federali sulla doppia proprietà). Potenzialmente Setti potrebbe tranquillamente iscrivere una squadra in Lega Pro come Atalanta, Milan e Juventus avendo quasi 50 giocatori sotto contratto. Kallon, Tavsan e Braaf sono arrivati a Verona, hanno avuto a disposizione le giuste opportunità, poi sono stati dirottati nel Verona B Fantasma come sviluppo potenziale della società non potendo contribuire alla crescita della prima squadra. Se non ci fossero limiti di età per un Hellas New Generation, nella nostra simulazione potrebbero rientrare anche i vari senatori (Lasagna, Henry e Gunter) che, per motivi tecnici e peso degli ingaggi, non fanno più parte del progetto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
Genoa-H.Verona?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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